Continua la marginalizzazione del Friuli e la centralizzazione di Trieste i cui problemi sono ormai gli unici “problemi della regione”: il Friuli esiste ancora? Esiste ancora “una questione Friuli? O è stata cancellata dall’agenda della politica regionale?
Riconoscimento istituzionale del Friuli: nel mentre la ex-Provincia di Trieste non è stata destrutturata dalla reforma enti locali della precedente Giunta regionale Serracchiani, il Friuli con le UTI e la cancellazione delle province è stato totalmente destrutturato con pesanti conseguenze istituzionali. Trieste ha il ruolo di capoluogo di regione e si parla già della istituzione della “città metropolitana di Trieste”. E il Friuli? Privo di ogni riconoscimento istituzionale? Il sacro dogma della “unità regionale” continuerà a penalizzare il Friuli cancellandolo e destrutturandolo? Il Friuli esiste è ha pari diritti di riconoscimento istituzionale della città di Trieste. Forse è arrivato il momento di cambiare registro….
Tutela lingua friulana: per la politica regionale l’attuazione della L. r. 29/2007 – tutela lingua friulana – è chiaramente di nessun interesse. Nella richiesta a Roma di regionalizzare la scuola della nostra regione, il tema dell’insegnamento “della/e in” lingua friulana non è neppure preso in considerazione. Conta solo l’aspetto meramente amministrativo della gestione del personale della scuola. E’ un chiaro segnale di disinteresse della classe politica regionale sul fondamentale tema della politica di tutela della minoranza nazionale friulana. Tema che è invece fortemente legato al mantenimento della autonomia speciale e proprio per questo dovrebbe essere prioritario per la politica regionale. Forse è arrivato il momento di cambiare registro….
Porto di san Giorgio di Nogaro: un porto da cancellare per la politica regionale nonostante sia l’unico porto industriale della regionale, e numerose siano le attività industriali servite da questo porto e tanti i posti di lavoro in gioco? L’attività di dragaggio effettuata dalla regione si è dimostrata fallimentare: incompetenza politica o disinteresse? Probabilmente entrambi…..
Università friulana: l’ormai decennale problema del pesantissimo sottofinanziamento dell’università friulana non è mai stato affrontato dalla politica regionale che se ne è sempre lavata le mani con la scusa che “è un problema di Roma”. O forse il problema reale in regione è che non si vuole mettere in discussione il “sovra-finanziamento” dell’ateneo triestino che da decenni beneficia di moltissimi milioni di euro in più rispetto a quanti gli spetterebbero, e ciò grazie al deleterio e ingiusto criterio del “costo storico” con cui ancor oggi sono distribuiti i finanziamenti statali alle università italiane? Finora la politica regionale ha partorito solo assurde “fondazioni” o non accettabili “proposte di fusioni”: il problema di fondo si chiama solo ed esclusivamente il superamento del “criterio del costo storico”. Peccato che mettere mani a questo criterio nazionale significhi far diminuire e di moltissimo i fondi che l’ateneo triestino riceve ogni anno dallo Stato italiano, per cui la politica regionale non vuole il superamento di questo ingiusto criterio. Il principesco sovra-finanziamento dell’università di Trieste non può e non deve essere toccato? Forse è arrivato il momento di cambiare registro….
Ricerca scientifica e tecnologica: in regione pare esistano solo i centri di ricerca triestini. Così non è e ottimi centri di ricerca esistono anche in Friuli. Peccato che la politica regionale li ignori e non li finanzi. Forse è arrivato il momento di cambiare registro….
Manifatturiero friulano: Il manifatturiero regionale è localizzato principalmente nelle provincie di Udine e Pordenone e riceve scarsissime attenzioni dalla politica regionale. Forse è arrivato il momento di cambiare registro….
Infrastrutture ferroviarie e viarie regionali: in regione pare esista solo la linea viaria e ferroviaria “Trieste-Venezia”: la così chiamata “linea bassa” che taglia fuori tutto il resto della regione, ossia il Friuli. La linea ferroviaria Gorizia-Udine-Pordenone è da decenni marginalizzata pur essendo la principale linea ferroviaria regionale e pur servendo il territorio più industrializzato della regione. Il servizio ferroviario passeggeri/merci che ha in regione il suo centro a Udine, ignora la linea Udine-Pordenone che è sistematicamente penalizzata rispetto alla linea Trieste-Venezia. Linea quest’ultima che pur avendo un bacino utenti molto scarso e nettamente inferiore alla linea Gorizia-Udine-Pordenone, ha ugualmente goduto di tantissimi finanziamenti regionali. La prevista linea ferroviaria ad alta velocità Trieste-Venezia è un autentico spreco di denaro pubblico per assenza di bacino d’utenza. Velocizzata dovrebbe invece essere la linea ferroviaria Gorizia-Udine-Pordenone. Ugualmente dovrebbe essere finalmente presa in considerazione la creazione di una viabilità Udine-Pordenone-regione Veneto migliore della attuale, lentissima e scadente. E lasciamo perdere, per cortesia, la ventilata e inutile super strada Sequals-Gemona: non serve e distrugge un territorio con un chiaro futuro turistico oltre che essere di grandissimo valore ambientale che non può essere sacrificato. Forse è arrivato il momento di cambiare registro….
E potremmo continuare ancora a lungo. Non è un problema di campanilismo e neppure di essere anti-triestini. Il problema è che la “QUESTIONE FRIULI” è stata cancellata dalla politica regionale e in primis dagli eletti in Friuli…
La “VIA DELLA SETA” non solo non porterà alcun beneficio al Friuli ma se ∧non governata in maniera efficiente dalla regione stessa, finirà con il danneggiare il Friuli che finirà con il diventare solo “un territorio con servitù di passaggio a favore del porto triestino”: quanti altri “disastro elettrodotto Terna” dovrà ancora subire il Friuli a esclusivo beneficio di altri?
E il posto di lavoro ai ragazzi friulani va creato in Friuli!
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