Sottofinanziamento università friulana: un problema mai risolto per assenza di volontà politica regionale e statale?

Apri una cartella  intestata “Università friulana” custodita in un cassetto e dentro vi ritrovi un articolo a firma di “Arnaldo Baracetti” pubblicato sul quotidiano il Messaggero Veneto 1l 17 marzo 2009: 10 anni fa!!

All’epoca era Presidente di regione Renzo Tondo e Assessore regionale all’Università ALESSIA ROSOLEN, “purtroppo” oggi di nuovo assessore regionale all’università  ( Giunta Fedriga, in carica dal 2018).

L’articolo a firma di Arnaldo Baracetti,  di ben 10 anni fa, sembra scritto oggi:

è “il  passato che ritorna” a ricordarci che la “nostra” università friulana va difesa prima di tutto dalla politica regionale triestinocentrica  anti-friulana di cui riteniamo essere espressione la triestina Alessia Rosolen?

BUONA LETTURA!

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Messaggero Veneto – 17 marzo 2009
Un’accusa gratuita all’ateneo e al Friuli

L’assessore all’Università  della regione Fvg – a margine all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo friulano – ha candidamente dichiarato che se l’Università di Udine è sottofinanziata non sono affari suoi e che “i bilanci vanno fatti con i soldi che si hanno in cassa e non con quelli che si ritiene di dover avere“. Si tratta di un’accusa gratuita non solo al rettore dell’Ateneo friulano, ma anche all’intera comunità universitaria dopo tutti i sacrifici fatti e che si dovranno fare e dopo una manovra di rientro, operata nelle ultime settimane, di ben 11 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, l’accusa  di “fare i bilanci con i soldi che non si hanno”, rileviamo che, mentre il rettore Compagno sostiene giustamente che per competere con l’Università di Trieste, nel merito e nella qualità, bisogna partire anche da una stessa linea di partenza (perequazione prima della “gara”), l’assessore sostiene una ben strana posizione. E cioè che le differenze, alla partenza, non la riguardano.  Delle due l’una: o la questione universitaria (compresa la perequazione che riguarda Udine) è tutta materia statale, ma allora non si capisce che cosa ci stia a fare un assessore regionale all’Università, o, se un assessore regionale vuole esserci, si prenda anche parte delle responsabilità della perequazione.  La tesi dell’assessore mette in evidenza una debolezza dell’intero suo mandato.  Per spendere i 6 milioni di cui ha parlato il presidente Tondo basta infatti, e avanza, la struttura che c’è e non serve nemmeno un assessorato all’Università, basta la Cultura o altro che già c’è. La fondazione unica, a questo punto, nella migliore delle ipotesi, è solo un’operazione di immagine e, nella peggiore, un vero e proprio carrozzone. Anche se si vuole mettere in piedi con l’obiettivo di condizionare e ridurre, attraverso magari il ricatto dei contributi regionali, l’autonomia e l’identità dell’Università del Friuli. Che invece, a norma dei suoi compiti istituzionali definiti dalla apposita legge dello Stato, deve operare soltanto a favore del Friuli e del suo sviluppo economico, sociale, linguistico e culturale. Circa l’esigenza assoluta che lo Stato annulli o fortemente riduca i gravissimi tagli finanziari apportati all’Università  di Udine, tra le più eccellenti d’Italia, perché l’assessore Rosolen  e lo stesso presidente Tondo non intervengono con decisione sul Governo nazionale, sul Presidente Berlusconi, sulla ministra Gelmini? E se non lo fanno loro, in questa vigilia della distribuzione dei famosi 500 milioni tra le Università più virtuose e bisognose d’Italia, perché tali passi non sono fatti insieme da tutti i parlamentari del Friuli?

Altre volte ciò è stato fatto e con risultati positivi per la nostra gente e la nostra terra….

Arnaldo Baracetti
Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli – Udine

MV – 17 marzo 2009

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Ma se in difficoltà risulta essere  la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), istituto triestino…..allora la musica cambia, eccome che cambia!

La SISSA (IOS = Istituto ad Ordinamento Speciale –  studi in fisica post-laurea –  con sede a TRIESTE) pare sia sotto finanziata dal MIUR (ossia dallo Stato) rispetto agli altri istituti IOS; così dalla stampa locale risulta abbiano dichiarato nel novembre 2019  il Presidente della regione Fedriga e l’Assessore regionale Rosolen (entrambi TRIESTINI):

https://www.triesteallnews.it/2019/11/21/sissa-fedriga-rosolen-attacco-politico-beffardo-e-incomprensibile/

“(…) Fedriga e Rosolen hanno rimarcato che “i proventi della Sissa derivano per il 70 per cento da contributi ministeriali, attualmente articolati in tre parti: quota base (circa 14,3 milioni di euro), quota premiale (circa 4,6 milioni di euro), contributi per borse di dottorato (3,4 milioni di euro). Ingiustamente la quota base è decisamente inferiore a quelle della Normale e di Sant’Anna per un importo di 2-2,5 milioni di euro su base annua. ” (…) Fedriga ha spiegato che “per continuare a essere competitiva e attrattiva, misurandosi ad armi pari con gli altri Istituti a ordinamento speciale (Ios), il solo intervento che potrebbe sanare il bilancio della Sissa sarebbe l’elevazione della quota base di almeno 2,5 milioni di euro all’anno, rimuovendo così il disallineamento con gli altri Ios. (…)”

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COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:
Peccato che l’opinione politica dell’Assessore Rosolen  – rispetto al sotto-finanziamento dell’Ateneo friulano  – risulti essere rimasta invariata dal 2009 ad 0ggi e che risulti abbia nel novembre 2019  perfino cancellato la ELEMOSINA  di 200 mila euro (regionali) di perequazione a favore dell’Università di Udine!! Elemosina che poi risulta essere stata ripristinata a seguito tantissime proteste friulane.

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