Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli
Comunicato Stampa
13 febbraio 2020
L’avevamo detto!
L’avevamo detto!!
Non serve a niente ricordarlo ma, in questi tempi di scarsa memoria, forse è necessario. E’ necessario ricordare che, quando la politica regionale decise l’abolizione delle provincie e l’istituzione delle UTI, noi osservammo che il Friuli veniva ridotto ad uno spezzatino privo di una rappresentanza politica unitaria come era quella determinata dalle tre provincie di Gorizia, Pordenone e Udine. Il Friuli veniva indebolito al punto tale che solo lo spostamento della capitale regionale da Trieste a Udine avrebbe compensato la situazione.
Ovviamente siamo stati derisi, soprattutto in Friuli, ma oggi vediamo le conseguenze della debolezza politica friulana conseguente a quella decisione (e alle varie riforme elettorali). Oggi vediamo il caso di Friuli Innovazione che si vuole rilanciare ponendolo sotto controllo triestino, ma se una realtà è una realtà di successo con bilanci in attivo come Friuli Innovazione, che bisogno c’è di “RILANCIARLA”?
Sul pregresso è inutile ripeterci, sarebbe cosa lunga e risaputa e a questo punto dobbiamo dire che ci restano solo tre strade:
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la vecchia e sempre valida separazione della Regione in due aree autonome sul modello Trentino-sud Tirolo
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lo spostamento della capitale regionale a Udine
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l’adozione del motto di una importante famiglia friulana del Medio Friuli: Silenzi, sacrifici, segretece! Dove bisogna intendere che gli enti friulani devono imparare a non apparire, niente comunicati stampa, riserbo assoluto per non far sapere a Trieste quello che fanno, niente utili di bilancio, sedi povere che non invoglino nessuno a metterci le mani….
In realtà ce ne sarebbe una quarta: chiedere conto ai consiglieri regionali (la maggioranza è friulana) di queste scelte. Come dicono negli USA: scrivete al vostro deputato!
Dr. Paolo Fontanelli