Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl
Comunicato stampa Il Friuli e il Friuli-Venezia Giulia
Guardando le cartine relative ai contagi che ogni giorno pubblicano i giornali nazionali si vede che il Friuli-Venezia Giulia viene classificato come una regione a medio contagio e che vi è l’ipotesi che si verifichino zero contagi a partire dal 19 maggio.
Bene, ma leggendo bene l’infografica relativa al contagio nelle diverse provincie del Friuli-Venezia Giulia
si vede che in Regione vi è una situazione molto differenziata con circa 1.108 casi a Trieste su 200.000 abitanti cioè 1 ogni 180 abitanti.
Nel resto della Regione, ovvero in Friuli, troviamo ad oggi 1.898 contagiati su una popolazione di un milione, pari a 1 ogni 526.
Ovvero in Friuli i contagiati sono un terzo rispetto a Trieste.
Stabilito che le curve di contagio sono diverse ma non tranquilizzanti e che vanno mantenute rigorose precauzioni in tutta la Regione, sembra evidente che non serve mantenere una chiusura assoluta in Friuli che ha bisogno di potersi veder riconosciuta la propria capacità di rispetto delle regole, in modo non formale, come della necessità di far ripartire quella parte di economia che è in grado di farlo.
Per questo, come Comitato, chiediamo che le regole di lock down siano diversificate tra Friuli e Trieste, tra città e piccoli paesi, con la necessaria autonomia organizzativa per i piccoli comuni, con il prudente riconoscimento del ruolo che i pensionati ultrasettantenni in buona salute svolgono nel volontariato, associazionismo e in generale nel funzionamento della società friulana, con la necessità di poter effettuare le necessarie manutenzioni nelle cosiddette “seconde case” e negli orti, che non sono le ville in Costa Smeralda ma quello che i nostri nonni ci hanno lasciato nei piccoli paesi di origine, dal mare in su.
Il presidente
dott. Paolo Fontanelli
Udine, 21 aprile 2020