Perché il Consiglio regionale non obbliga la società “FVG Strade” a rispettare l’art 6 della Costituzione italiana, la L. 482/99, la L. r. 29/2007 e i conseguenti diritti linguistici dei friulani?
Ricordiamo agli smemorati:
“Allegato alla Delibera n. 997 del 1 giugno 2016
Piano delle priorità di intervento di cui all’art. 26 della L.R. 18 dicembre 2007, n.29 – anno 2016 (*)
Promuovere il bilinguismo visivo nelle strade del territorio regionale
3.1.2.
Cartellonistica FVG Strade
Attività diretta di progressiva sostituzione cartellonistica – Con fondi propri dell’Ente – Promuovere il bilinguismo visivo nelle strade del territorio regionale”
“Patrie Furlane” segnala sul suo sito “Facebook” l’ennesima violazione dei diritti linguistici della minoranza linguistica friulana da parte della società regionale FVG Strade.
Scrive “Patrie Furlane”: “ENNESIMA VIOLAZIONE della legge 482/99 perpetuata da FVG STRADE. Nella nuova circonvallazione sulla S.R. 352 di Cervignano, in direzione Grado, i cartelli non sono bilingui.”
(la fotografia con il commento è pubblicata su “Facebook Patrie Furlane”).
Perché i politici che siedono in Consiglio regionale, che a parole continuano a straparlare del grande valore del “plurilinguismo” regionale e dei diritti linguistici delle minoranze linguistiche storiche che vivono in regione (friulani, sloveni e germanici), predicano bene e razzolano male?
I cartelli stradali bilingui costano esattamente come i cartelli stradali monolingui e la scelta della sola lingua italiana, nel territorio in cui vivono le minoranze linguistiche, ci pare una scelta meramente ideologica che viola i diritti costituzionali (art. 6 e 3) della Comunità friulanofona.
Quando la politica regionale provvederà a ordinare a FVG Strade “il rispetto dei diritti linguistici dei Friulani anche nelle tabelle stradali, ossia nel bilinguismo visivo”?
Al Consiglio regionale, alla Giunta regionale e al Presidente Fedriga, la risposta.
Ai friulani il diritto di protestare per questa palese violazione dei loro diritti linguistici. Violazione già più volte denunciata pubblicamente: purtroppo inutilmente.
E se qualche NEGAZIONISTA dei diritti linguistici delle minoranze linguistiche storiche (12 in tutto le minoranze riconosciute in Italia) che vivono in Italia, ancora una volta sfidando il ridicolo, temesse che i turisti si perdano con i cartelli bilingui, ricordiamo loro che tale preoccupazione – stranamente! – non viene mai da loro espressa per la piccola Capodistria (Slovenia) strapiena di cartelli bilingui sloveno-italiano: in questo caso il bilinguismo è un diritto indiscutibile e sempre da incrementare!!
Come dire che ai “negazionisti di casa nostra” dà fastidio solo il bilinguismo visivo in uso in Italia e in Friuli in particolare, mentre il bilinguismo sloveno-italiano e croato-italiano (in Istria), ma guarda tu come cambia il punto di vista quando da tutelare è la lingua italiana!!, è sempre INSUFFICENTE e da incrementare e la lingua eventualmente da eliminare è lo sloveno o il croato, non certamente la lingua di Dante, lingua riconosciuta e tutelata (seriamente) in Slovenia e in Croazia.