La sede dei concorsi regionali DEVE essere Udine e non Trieste, città ai margini geografici della regione!

Da “Facebook Marco De Agostini”:

Marco de Agostini   –  21 settembre alle ore 17:36 

Una lettera di Claudio Carlisi pubblicata sulla stampa locale:

I  concorsi regionali sono di casa a Trieste
Diverse settimane fa il Messaggero aveva pubblicato una mia lettera: Perché solo a Trieste la sede delle prove scritte dei concorsi regionali? Per 15 posti di diplomati del profilo amministrativo-economico erano state presentate circa 3.800 domande e alla prova scritta, che si era svolta allo stadio Nereo Rocco di Trieste, avevano partecipato 736 concorrenti (il 19,3%). Ammessi alla prova orale 269 candidati (il 36,5% dei partecipanti allo scritto).
Avevo rilevato che se un concorrente partiva da Sappada o da Tarvisio, doveva percorrere 175 km in ben due ore e mezza. Quindi uno dei motivi della diserzione è la scomodità della sede d’esame. Ritengo che la regola nei concorsi sia quella che bisogna agevolare la partecipazione, rendendola meno disagevole possibile. Anche le amministrazioni centrali decentrano i concorsi in sede regionale. Per questo è inspiegabile come la scelta della Regione sia stata quella di far svolgere le prove nel luogo più decentrato della regione.
Ebbene, adesso, con disposizione del 17 agosto la Regione stabilisce di effettuare anche la prova orale solo a Trieste, mentre la commissione esaminatrice potrà riunirsi sia ad Udine (via Sabbadini), sia a Trieste (Palazzo della giunta). L’interrogazione avviene a mezzo di collegamento telematico.
Per tutte le operazioni vengono date prescrizioni dettagliatissime, secondo quanto disposto dalla legge 17 giugno 1921, n. 87 e dalla presidenza del consiglio dei ministri, che la Regione ha integralmente adottato. Si tratta di 4 pagine (più due piantine dei palazzi) con le modalità di accesso, controlli da parte del personale, garanzia di igiene, ecc. oltre che norme comportamentali in caso di emergenza-pericolo (per contrastare l’emergenza epidemiologica, in eventualità di incendio, tromba d’aria, terremoto, infortunio…).
Comunque rimango dell’idea che è una forma di ingiustizia prevedere che, oltre agli scritti, anche gli esami orali si svolgano solo a Trieste. Chiaramente non c’è par condicio riguardo alla residenza dei candidati. Chi abita a Trieste arriva fresco e riposato, in condizioni di buona efficienza fisica e mentale rispetto a chi deve sobbarcarsi una trasferta anche di diverse ore.
Ora il Bollettino regionale del 25 agosto ha comunicato che la prova per i concorsi a 9 ingegneri si svolgerà il 17 settembre a Trieste e per le 10 guardie forestali sempre a Trieste, rispettivamente presso l’Università e lo Stadio Rocco.
Sarebbe interessante sapere se queste scelte sono state fatte dal potere politico o burocratico. Non ho letto che qualche consigliere regionale friulano abbia presentato un’interrogazione al riguardo.
Io, friulano, penso male (Andreotti docet): e se tutto fosse stato fatto per scoraggiare la partecipazione di chi viene da fuori Trieste e favorire chi ci abita? Sarebbe interessante conoscere la provenienza dei partecipanti.
Da una ricerca che avevo fatto sulle assunzioni nei primi tre anni dall’istituzione della Regione avevo constatato che erano stati assunti 265 friulani (di Gorizia, Pordenone, Udine) e 264 triestini e giuliani, quando, secondo la popolazione il Friuli aveva il 75,3 % di abitanti e Trieste il 24,7%.
Così va la vita…
Claudio Carlisi – Udine
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COMMENTO
Del tutto d’acccordo con la denuncia di  Claudio Carlisi riportata anche sul sito facebook di Marco De Agostini.
La sede degli esami per i concorsi regionali deve essere posta  in una località che si trovi nel centro geografico della regione e questa, aggiungiamo noi,  non può che essere Udine, città baricentrica e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici e in auto da ogni località regionale.
Trieste invece, decentrata e collocata in un angolo in basso a destra, vicino al confine con la Slovenia, lontana da ogni località regionale, è una pessima sede di esame. Sede che favorisce solo i triestini a discapito degli abitanti del restante territorio regionale condannati ad ore di viaggio per raggiungere Trieste.  
 
Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli