GIU’ LE MANI TRIESTINE DAI REPARTI DI PEDIATRIA DEGLI ALTRI OSPEDALI REGIONALI! NO A SPRECHI DI DENARO PUBBLICO QUANDO L’ATTUALE SEDE STORICA DEL BURLO E’ GIA’ STATA ADEGUATA CON FONDI PUBBLICI NEL 2020.

 

Risulta che sia in atto oggi un ulteriore tentativo da parte di Trieste di trasformare il suo ospedale pediatrico BURLO in un “ospedale pediatrico di riferimento regionale” ridimensionando così tutte le altre pediatrie esistenti in regione e obbligando gli altri ospedali regionali a ridimensionare le proprie pediatrie e a trasferire a Trieste molti piccoli pazienti  oggi curati nei propri ospedali territoriali vicino a casa e alla propria famiglia.

http://comitat-friul.blogspot.com/2015/05/no-alla-concentrazione-di-casistica.html

Risulta anche che – come denunciato da un combattivo “Comitato spontaneo” creato a Trieste – “La Regione FVG, che destina decine di milioni per costruire con urgenza il nuovo Burlo a Cattinara, ha però deciso nell’ottobre 2020 di finanziare con 7,2 milioni di euro l’acquisto dall’Opera San Giuseppe e l’adeguamento di tre edifici attigui alla storica sede di via dell’Istria, per consentirle di sopperire finalmente alla cronica mancanza di spazi.” 

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Dal sito “NON SOLO CARNIA” 

Comitato spontaneo per la pineta di Cattinara. L’ospedale Burlo Garofolo resti dov’è! No a nuove strade, parcheggi, costruzioni impattanti! E salviamo gli alberi di Cattinara.

Questa è la storia di una decisione non si sa perchè presa…..

Questa è la storia di una decisione non si sa perchè presa, ma si sa che ora riguarda l’assessorato alla salute, politiche sociali e disabilità guidato da Riccardo Riccardi, che ama le mega-strutture; questa è una storia che impensierisce perchè, come scrivevo il 2 dicembre 2021, «la regione Fvg vuole costruire a Trieste il nuovo ospedale pediatrico Burlo Garofolo, a ridosso di quello di Cattinara, sottraendo verde e pineta, quando il vecchio edificio era stato rimodernato ed era più che sufficiente: una mega struttura che non vorremmo poi fosse definita regionale privando le utilissime pediatrie territoriali, e togliendo minori alle famiglie che non possono vivere stabilmente a Trieste, città lontanissima per uno che vive in Carnia o nel tarvisiano, nel gemonese, nel cividalese, nel maniaghese, nella Benecja, ma anche ad Aquileia». (http://www.nonsolocarnia.info/due-considerazioni-su-questa-nostra-disastrata-sanita-montana-e-targata-fvg-ed-un-paio-di-domande-sullospedale-di-tolmezzo/). E già piccoli ricoverati sono stati spostati da pediatria di Udine al ‘Burlo’ di Trieste tempo fa, e non vorremmo fosse stato pure l’inizio delle prove generali. (https://www.friulioggi.it/udine/pochi-infermieri-pediatri-udine-bambini-trasferiti-altri-ospedali-26-ottobre-2021/). Non solo: se si tolgono le pediatrie manca il supporto ai reparti di ostetricia, che devono inevitabilmente chiudere.

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Ma non solo io vedo l’inutilità della costruzione di un nuovo mega ospedale pediatrico a Trieste, anche un gruppo deciso di triestini si è dimostrato contrario, creando un apposito comitato, guidato da Paolo Radivo. Vediamo le loro precise motivazioni come riportate in questo loro comunicato, rivolto ai consiglieri regionali, e leggiamolo pensando a come si spendono i soldi pubblici, indebitando le generazioni future, come ci ha ricordato Furio Honsell. Laura Matelda Puppini.

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a firma di Laura Matelda Pupini 

(…)  Che fine farà il vecchio ‘Burlo’ rimodernato e funzionante? E che ne sarà degli edifici attigui appena comperati dalla Regione?

La Regione FVG, che destina decine di milioni per costruire con urgenza il nuovo Burlo a Cattinara, ha però deciso nell’ottobre 2020 di finanziare con 7,2 milioni di euro l’acquisto dall’Opera San Giuseppe e l’adeguamento di tre edifici attigui alla storica sede di via dell’Istria, per consentirle di sopperire finalmente alla cronica mancanza di spazi.

Il 23 novembre 2020 il Direttore generale dell’ospedale materno-infantile, Stefano Dorbolò, ha detto in un comunicato stampa che «questa acquisizione consentirà una rapida soluzione delle principali criticità dell’Istituto, con benefici organizzativi per utenti e professionisti». «Il trasferimento di molte attività nei nuovi locali – aggiungeva il comunicato stampa – permetterà, inoltre, il completamento in tranquillità di una serie di lavori nella sede attuale, anch’essi finanziati dalla Regione. Si tratta del nuovo Pronto Soccorso, del nuovo punto di accesso per l’emergenza ostetrico-ginecologica, dell’ampliamento degli ambulatori che restano in sede, della realizzazione della nuova mensa e dell’adeguamento degli spogliatoi e, infine, di nuovi spazi dedicati ai ricercatori. La realizzazione di tutte le opere di riconversione nell’area di S. Giuseppe è prevista entro la fine del prossimo anno». Cioè del 2021. Il comunicato esprimeva inoltre soddisfazione per il fatto che grazie a tali lavori il Burlo avrebbe sventato il rischio di perdere l’accreditamento nazionale come Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). (…)

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Come Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli aggiungiamo, per opportuna conoscenza, anche la situazione gestionale ed operativa del Burlo Garofolo come denunciata  sia in consiglio Comunale a Trieste, che sulla stampa triestina, nell’anno 2015:

https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/04/18/news/slitta-di-un-giorno-la-seduta-sul-burlo-1.11262524?ref=search&fbclid=IwAR3j98BRTH3j30fgve9_kL6e_EymCdnDbtFmrxym803AoSPlFW7hDe45lPw

https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Filpiccolo.gelocal.it%2Ftrieste%2Fcronaca%2F2015%2F03%2F24%2Fnews%2Fla-grande-fuga-dal-burlo-perso-il-9-di-pazienti-1.11107385%3Ffbclid%3DIwAR0X4boHKJ4Ts-XQP1Oqf8v4PDbtPKBuXw3vNLp3yO0PMOU9uc6YviasgvI&h=AT2X5Sp_nn2A5InfAEH6PNkyh1gPfmXvobqam0NBI9D_04P8clsASbCMhx4nM2L2t1PrjTdC59YETbjhmUESbKHgBozCZWbz7lsOz-CsHeWu6V2QltQX0Ne5XGdndba-zp_ElQX0WNHJ0jof&__tn__=R]-R&c[0]=AT18uZaE-p_sKzOreP8jc9-RLMxs5y9v08LHoQmyRcFFgCHDOHm4NfEvo0mvR1cLGkkGGwKdWDaYMG9W3n0EzqjCmCDtM3FsplFiAC9CmSf5c9SQ6NBSABi6DNAN5jzqNkiW4781VEdLbD_Q9dNmGw