E’ lecito distruggere l’ecosistema del Fiume Tagliamento per poter ampliare le zone edificabili di alcuni Comuni rivieraschi?

 

Dalla stampa locale:

1) Comitato “Arca”: Lo sbarramento a Pinzano è un’idea superata e pericolosa

23 gennaio 2022

Comitato “Arca”: Lo sbarramento a Pinzano è un’idea superata e pericolosa – Friulisera

(…) La stessa Regione Friuli-Venezia Giulia ha nei mesi scorsi organizzato un corso di aggiornamento per i propri dipendenti e gli iscritti dei vari ordini professionali regionali -Ingegneri e Geologi tra questi- sul tema de “L’approccio integrato alla riqualificazione ecologica e ad una gestione sostenibile dei corsi d’acqua”. Gli accademici e tecnici relatori hanno chiarito che l’attuale approccio alla mitigazione delle piene ha abbandonato da molti anni la costruzione di casse di espansione in alveo, preferendo alle grandi opere ingegneristiche una gestione del fiume che ne assecondi i comportamenti naturali, consentendo un’espansione controllata nella piana esondabile e mantenendo allo stesso tempo la naturalità dell’ecosistema fluviale. (…)

Alla consigliera regionale di Latisana, Maddalena Spagnolo, che si è molto spesa per l’aggiornamento del Piano e che il 30 dicembre scorso annunciava alla stampa la propria soddisfazione perché il Piano finalmente eliminava “vincoli di inedificabilità tali da immobilizzare l’attività edificatoria in vaste zone dei molti Comuni interessati”, diciamo che le sue affermazioni sono quantomeno miopi, oltre che egoistiche. Nei luoghi in cui i fiumi attraversano centri abitati, amministratori oculati oggigiorno commissionano costosi progetti di rinaturazione che allargano l’area esondabile, perché così si abbatte il rischio delle alluvioni e delle perdite di vite umane. Il progetto di rinaturazione del Reno, nel suo tratto alpino in Svizzera e Austria, ne è un vicino e importante esempio. Auspicare di consentire “la crescita e lo sviluppo” costruendo ulteriormente in zone fluviali allagabili è qualcosa che non vorremmo sentire da un amministratore locale, perché mostra disinteresse per la stessa sicurezza delle popolazioni che rappresenta, in un approccio meramente elettorale e indifferente alle necessità e problematiche future. (…)

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2) Rischio alluvioni, no a opere dannose lungo il Tagliamento

Le 22 Amministrazioni interessate hanno chiesto alla Regione di rivedere il Piano, specie la parte relativa alla traversa di Pinzano

9 febbraio 2022

Rischio alluvioni, no a opere dannose lungo il Tagliamento’ | Il Friuli

(…) Le posizioni delle amministrazioni si sono dimostrate unanimi sulla contrarietà di qualsiasi opera invasiva che possa deturpare il corso del fiume, con conseguenze dal punto di vista ambientale, turistico ed economico. “La Regione – precisano dalla Comunità – si trova a dover dare risposte alla forte preoccupazione rispetto a un atto la cui stesura e successiva approvazione non è stata discussa con i territori e ad affrontare un problema prospettico che vuole evitare la divisione dei territori, approcciandosi al Tagliamento in modo sistemico, senza distinzioni tra medio e basso corso”. (…)

“La sicurezza dei territori e la tutela dell’ambiente, ora anche precetto costituzionale, vanno perseguiti con estrema chiarezza e senza contrapporre le comunità coinvolte. Se ci sono dei refusi nel piano di gestione del rischio alluvioni, si dica chiaro come verranno corretti, ma altrettanto chiare siano le intenzioni dell’assessore all’Ambiente su come intende risolvere la problematica delle alluvioni sul Tagliamento: se vuole garantire la sicurezza dei territori, di tutti i territori, oppure se intende percorrere la sciagurata strada di nuove edificabilità”, afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) a margine dell’incontro. (…)

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3) Anche il Consorzio del San Daniele in campo per il fiume Tagliamento  – 17 febbraio 2022

San Daniele, il Consorzio del Prosciutto in campo per il fiume Tagliamento (friulioggi.it)

(…) Va evidenziato come il Disciplinare di produzione del Prosciutto di San Daniele e tutto il dispositivo normativo alla base della DOP identifichino il fiume Tagliamento come elemento all’origine della creazione del microclima costante e particolare, che è prerogativa indispensabile nella stagionatura del Prosciutto di San Daniele per il conferimento dei tratti aromatici che lo caratterizzano. L’ipotesi d’intervento con opere all’altezza del medio corso creerebbe uno sbarramento fluviale che, interessando direttamente i comuni rivieraschi di San Daniele, Ragogna, Forgaria, Pinzano, Vito d’Asio, Dignano e Spilimbergo, modificherebbe pesantemente l’orografia e probabilmente anche le condizioni pedoclimatiche per il Prosciutto di San Daniele, il fiume Tagliamento è un fattore caratterizzante per il riconoscimento della tutela europea DOP, quindi le implicazioni legate alla realizzazione di questo progetto rappresentano un rischio concreto. (…)

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4) Tagliamento, i sindaci del Collinare chiedono un nuovo tavolo tecnico-politico. – 18 febbraio 2022

https://www.studionord.news/tagliamento-i-sindaci-del-collinare-chiedono-un-nuovo-tavolo-tecnico-politico/?fbclid=IwAR0hivHqTlJoacBkE4nKl-CCPzIepV7w6yet2jHRUy87smLReH02wWCLFIs

(…) Un tema scottante, che non ha trovato sufficienti risposte nell’incontro tenutosi martedì 8 febbraio alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro, rendendo necessaria una convocazione straordinaria dell’Assemblea dei sindaci presso la sede della Comunità Collinare nella serata di ieri. (…) A tal proposito l’assemblea ha ricordato e messo in evidenza tre punti:

– due interventi che il Laboratorio Tagliamento aveva individuato e che riguardano i canali scolmatori in sx Tagliamento da realizzarsi nella bassa friulana;

gli studi condotti nel 2005 dalla Delft Ydraulicss che già all’epoca era giunta alla conclusione che se nella bassa friulana fossero stati portati a compimento tutti i lavori previsti dal piano stralcio non sarebbero serviti altri interventi importanti lungo l’asta del fiume;

un’ulteriore proposta progettuale presentata nel 2005 anche alla stessa Regione FVG dal WWF mai presa in considerazione ed analizzata, che prevede di utilizzare 7 bacini naturali in dx e sx idrografica a partire da 29 km dalla foce fino a 53 km dalla foce. Con pochi interventi sarebbero in grado di laminare secondo lo studio 20,9 milioni di m3. (…)

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