“Una proposta per permettere la presenza in Parlamento alle minoranze linguistiche” di Giorgio Cavallo

Tutti i parlamentari del Friuli-Venezia Giulia siano eletti direttamente in Regione. Una proposta per permettere la presenza in Parlamento alle minoranze linguistiche.

Il Parlamento ha da alcuni giorni approvato in prima lettura una modifica alla Costituzione che riduce il numero dei parlamentari sia della Camera che del Senato ed ha altresì approvato in via definitiva le modifiche delle Leggi elettorali esistenti per tenerne conto. Così tutto è pronto per quando verrà approvata in via definitiva la modifica della Costituzione. E creando qualche pasticcio se nei prossimi mesi si andasse ad elezioni anticipate.

Quale è oggi la situazione sul piano legislativo per quanto riguarda le minoranze linguistiche nelle elezioni per i rappresentanti alla Camera e al Senato?

Né per la Valle d’Aosta né per il Trentino/Sud Tirolo esistono norme specifiche per le minoranze linguistiche. Tuttavia in Valle d’Aosta e in Trentino/Sud Tirolo l’esistenza di un numero di collegi uninominali costruiti sulle esigenze dei partiti locali, e l’esaurimento del procedimento di assegnazione di tutti i seggi nella Circoscrizione regionale, salva i diritti dei partiti locali.

Nel resto d’Italia esiste la possibilità per liste di rappresentanza di minoranze linguistiche riconosciute di ottenere seggi purché si aggiudichino qualche collegio uninominale. Norma capestro per le liste territoriali. La minoranza slovena del FVG non ha in realtà norme di tutela se non la previsione del dimensionamento dei collegi uninominali: il che oggi non garantisce praticamente niente.

La riduzione del numero dei Parlamentari limita pertanto ancora di più la possibilità di elezione di rappresentanti di partiti o liste di carattere territoriale e non a caso nel Trentino/Sud Tirolo, probabilmente per evitare ripercussioni internazionali, si è operato diversamente. Si sono così attribuiti a quella regione almeno 6 senatori da eleggere in Collegi uninominali.

In F-VG si opera passando da 7 senatori a 4 e contemporaneamente da 13 deputati ad 8, con il conseguente taglio dei collegi uninominali. Si riduce così la già remota possibilità che in F-VG vengano eletti rappresentanti di liste territoriali espressione (anche) di minoranze linguistiche. La differenza di trattamento rispetto a Trentino/Sud Tirolo è evidente ed è ingiustificata come peraltro ha sostenuto l’on. Pettarin nel suo intervento alla Camera.

Serve una soluzione tecnica che garantisca almeno le realtà dove vi è una presenza numericamente significativa di minoranze linguistiche riconosciute diffuse nel territorio. Ritengo quindi che per il Friuli-Venezia Giulia e per la Sardegna debba essere previsto quanto già c’è nella legge elettorale per Valle d’Aosta e Trentino/Sud Tirolo, e cioè che tutti i seggi spettanti alla Camera ed al Senato siano assegnati al livello regionale. La legge elettorale specifica potrà anche definire modalità diverse nelle particolari situazioni, in relazione a dimensioni e caratteristiche organizzative delle minoranze, ma l’importante è che venga riconosciuto un diritto generale non alienabile. Poi tutto dipenderà dalla scelta degli elettori.

Giorgio Cavallo – 1 giugno 2019

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L’articolo a firma di Giorgio Cavallo è stato pubblicato sul quotidiano “Il Messaggero Veneto” il 1 giugno 2019. Ringraziamo del dott. Giorgio Cavallo  per averci concesso la pubblicazione del suo intervento.

La Redazione de Blog  

Trasporti ferroviari regionali: Il PRIVATO sceglie Udine……la POLITICA privilegia Trieste!

 

Nel mentre la politica regionale continua a straparlare” di alta velocità ferroviaria Trieste-Venezia pur sapendo che non c’è un bacino d’utenza che giustifichi un tale spreco di denaro pubblico,  Italo, la più importante società trasporti ferroviari “privata” italiana, sceglie Udine e investe nella linea diretta Udine-Pordenone-Roma…..

Chi mette i “suoi soldi” e deve “avere il bilancio in attivo” lo sa che il centro regionale ferroviario passeggeri e merci  è a Udine…..il politico che utilizza i soldi dei cittadini….. NO!

Grazie Italo!!!

Cancellate la scritta “Dacia Arena” dallo Stadio Friuli!!

L'immagine può contenere: testo

(tratto da “Facebook Patto Matto”)

Complimenti a “Patto Matto” che ha elaborato la vignetta che ricopiamo.

Lo stadio di calcio di Udine non poteva che chiamarsi “Stadio Friuli”.  Così è stato chiamato per volontà dei friulani e  così deve continuare a chiamarsi.

Pare un problema di scarsa rilevanza, ma non lo è perché l’identità di un popolo, di una comunità, è importante, fondamentale e non può essere cancellata…..neppure sulle fiancate di uno Stadio di calcio.

Quando verrà ridotta l’enorme scritta “Dacia Arena”  che ora giganteggia sullo “Stadio Friuli”?

L’ “Orchestra filarmonica di Udine”, fu uccisa dalla politica regionale perché c’era “un Udine di troppo” e stava diventando troppo famosa?

da un articolo del settimanale IL FRIULI del  7 ottobre 2017:

è stata la nostra prima ‘Sinfonica’, attiva fino al 2000 con 50-100 elementi. Nella seconda metà degli anni ’90, l’Orchestra Filarmonica di Udine – dell’allora presidente Pietro Zanfagninisi fa conoscere e apprezzare anche oltre i confini regionali, in particolar modo sotto la guida di Anton Nanut, garantendo tra l’altro la prima programmazione musicale del ‘Teatro Nuovo’, inaugurato dalla stessa Orchestra nel 1997 con un concerto memorabile.
(…)   il 18 ottobre 1997 l’orchestra arriva al momento più importante della sua storia: l’inaugurazione del Teatro Nuovo ‘Giovanni da Udine’, attesa da decenni, con l’Ottava di Mahler diretta dal maestro Nanut. Seguono inviti in giro per l’Europa (anche a Sarajevo, durante la guerra dei Balcani) e progetti specifici, come quelli con Uto Ughi.

Poi lo stop. Qualcuno – precisa la presidente – a un certo punto decise che la Filarmonica non andava più finanziata (…)”

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COMMENTO

“Qualcuno” dettò lo stop all’orchestra diretta da Nanut (forse la fama crescente dell’orchestra sinfonica udinese iniziava ad oscurare il teatro lirico Verdi di Trieste e/o forse c’era un “Udine” di troppo nel nome di questa splendida realtà musicale?) e incominciarono i giri di giostra …..fino ad arrivare al nuovo Stop di oggi, 20 maggio 2019….

13 dicembre 2010    – “La Sinfonica protesta a Udine: ci trattano come spazzatura”

23 dicembre 2013 – “Un pinocchio gigante accoglierà questo pomeriggio, alle 17,  al teatro nuovo Giovanni da Udine, gli invitati al concerto di Natale offerto, gratuitamente, dai 40 musicisti dell’Orchestra sinfonica del Friuli rimasti senza lavoro. (…)

e non era ancora finito il giro di giostra…..

La  nostra solidarietà agli orchestrali licenziati e senza stipendio, assieme al rimpianto per il primo assurdo stop politico, quello all’orchestra sinfonica udinese degli anni 90, a cui poi seguirono   altri stop e troppi anni di pasticci politici regionali.  

Il Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli

Elezioni europee: Europa degli stati o il Rilancio delle regioni?

Comitato per l’Autonomia e il Rilancio del Friuli

Comunicato stampa
Elezioni europee: Europa degli stati o Europa delle regioni?

Il 26 maggio si vota per l’Europa ed ai friulani si prospetta una scelta complessa poiché la legge elettorale, definita “europorcellum” penalizza la minoranza friulana impedendo meccanismi simili a quelli che favoriscono la rappresentanza della minoranza in Sud Tirolo.

Manca, nel dibattito elettorale, un progetto chiaro di valorizzazione delle identità regionali, manca una risposta alla domanda di indipendenza della Catalogna, manca complessivamente l’attenzione al tema delle minoranze mentre cresce sempre più forte il richiamo allo stato-nazione, alla chiusura delle frontiere, al “prima i …” in un cortocircuito esiziale per il Friuli.

Serve anche per un funzionamento agile ed equo e più unitario delle istituzioni europee che devono tararsi anche per risposte consone alle dimensioni continentali dei nostri competitori, senza perdere di attenzioni ai problemi delle famiglie, dei giovani e del lavoro; dell’innovazione che avanza, accompagnata dal problema delle espulsioni dei deboli e impreparati, creando nuove gerarchie e intolleranze tra e nei vari paesi. Innovazione che però crea nuove opportunità anche sul campo ambientale che deve sempre più concretamente affrontare il rischio del degrado dei territori e del clima. Il Friuli multilingue, fiero della propria diversità e della propria storia di regione d’Europa ha bisogno di poter avere dai propri rappresentanti a Bruxelles risposte chiare e precise per il proprio sviluppo economico e sociale, risposte che non possono essere nè di chiusura nè di rafforzamento dei centralismi.

La scelta non è facile ed alle elettrici ed agli elettori friulani chiediamo uno sforzo di analisi attenta per un voto per un futuro di pace e di sviluppo per la nostra terra.

per il Comitato per l’Autonomia e il Rilancio del Friuli
il presidente
Paolo Fontanelli
21 maggio 2019

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ELEZIONI EUROPEE: POSTILLA

Certe volte nei comunicati stampa si danno per scontate alcune premesse che poi possono risultare non chiare e quindi nel nostro ragionamento sul voto del 26 maggio aggiungiamo che avremo bisogno di rappresentanti a Bruxelles che sostengano le politiche linguistiche e culturali in Friuli. In tempi recenti abbiamo visto poco in questo campo!

Paolo Fontanelli