MINORANZA LINGUISTICA FRIULANA – PERCHE’ LA RAI NON RISPETTA L’ART. 12 DELLA L. 482/99?

Art. 12 – l. 482/99

(…)
2.4.5 I trucchi della falsa tutela

a) Istituzione di enti deboli e sottofinanziati – Una volta che il processo di sostituzione linguistica è ben avviato, l’impegno colonialista può anche ridursi e accettare di indossare la maschera della falsa tutela (fenomeno parallelo al comportamento degli stati colonialisti che hanno concesso una libertà politica teorica alle loro ex colonie, ma le mantengono assoggettate a livello economico). Il trucco, che riflette il proverbio “fatta la legge, trovato l’inganno” è quello di approvare leggi o di istituire enti di tutela della lingua friulana che non funzionano: basta non dotarle di personale, di risorse economiche, di regolamenti ecc. Tutte cose che sono avvenute puntualmente e che hanno impedito anche a persone competenti e motivate di applicare norme che in teorie erano valide. (…)
Alessandro Carrozzo

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Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl: “LA COLONIA – Dinamiche di aggressione linguistica sulla comunità friulana – di Alessandro Carrozzo” (comitat-friul.blogspot.com)

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https://www.change.org/p/marcello-foa-lingua-friulana-in-rai-basta-minoranze-di-serie-b?recruiter=1190599801&recruited_by_id=b607c410-9432-11eb-b192-ef32b37b055a&utm_source=share_

LA “FALSA” TUTELA DELLA MINORANZA LINGUISTICA FRIULANA

COLONIALISMO LINGUISTICO

Con la sola “RETORICA” POLITICA dell’importanza del plurilinguismo accompagnata dalla assenza reale di tutela linguistica, una lingua – qualsiasi lingua – si spegne e muore assieme alla millenaria identità culturale e storica  che l’ha prodotta, che poi è ciò che in realtà vuole da sempre il nazionalismo italiano di cui sono impregnati i partiti politici italiani che governano la nostra regione che al 95% è Friuli  anche se chi comanda è il restante 5% (Trieste), città non friulana che il nazionalismo italiano ha “imposto” come capoluogo di una regione non sua per darle un ruolo che non le spettava, ruolo che i friulani non volevano concederle e che lo stesso On.le Tiziano Tessitori  non voleva unita sul piano amministrativo al territorio friulano (prevedeva uno Status amministrativo a parte per Trieste).   

QUESTI i meccanismi del “colonialismo linguistico” pesantemente attuati anche contro i Friulani, il Friuli, la sua lingua, la sua cultura e la sua millenaria storia mai studiata a scuola:

  1. la lingua friulana, dopo essere  stata a lungo, dopo l’Unità d’Italia,  proibita nell’uso pubblico, incluso nei riti liturgici in chiesa,  non è mai entrata veramente nelle scuole dei Comuni friulanofoni (anche se la L. 482/99 e la legge r. 29/2007 lo impongono) e agli insegnanti  è stato assegnato dal nazionalismo italiano il compito di “inferiorizzare” i friulanofoni attraverso il disprezzo della loro lingua che “non doveva essere trasmessa alle generazioni più giovani” perchè “di intralcio all’apprendimento della lingua italiana” (teoria quest’ultima dmostratasi scientificamente falsa) e perchè considerata dagli insegnanti “una lingua priva di valore” (????); tutto ciò con il chiaro scopo di farla morire; per fortuna, tra gli insegnanti, abbiamo anche avuto e abbiamo ancora, lodevoli eccezioni e chi ha ancora una chiara consapevolezza dei diritti linguistici dei friulani….
  2. Il Consiglio regionale e la Giunta della regione Friuli-Venezia Giulia, in tempi recenti, risulta non abbiano MAI sorvegliato l’operato della società a capitali pubblici “Friuli – Venezia Giulia Strade” e abbiano permesso a questa società la cancellazione del diritto al bilinguismo visivo (italiano-friulano) nei cartelli stradali previsto sia dalla L. 482/99 che dalla L.r. 29/2007, oltre ad essere una delle poche conquiste reali dei friulanofoni che evidentemente dava molto fastidio al nazionalismo italiano friulanofobico,  principalmente triestino.
  3. La RAI non ha MAI rispettato – se non in maniera più che minimale – le norme previste dalla L. 482/99 a favore delle minoranze linguistiche pur essendo norme chiarissime nella loro scrittura legislativa (è uno degli articoli meglio scritti e più chiari della L. 482/99), fatte salve le minoranze protette anche da trattati internazionali firmati prima del 1999. E invece di “battere i pugni”, la regione e la politica regionale hanno recentemente perfino RINGRAZIATO la RAI per la MISERIA di numero d’ore di trasmissione in lingua friulana prevista dall’ultimo recentissimo accordo.
  4. La recentissima (elezioni del 2018) creazione del “COLLEGIO ELETTORALE EXTRA-LARGE TRIESTINO”  trasforma i friulani in “donatori di sangue” a favore dei candidati triestini.  Nelle ultime elezioni nazionali del 2018 abbiamo avuto, grazie a questo collegio elettorale che viola i diritti della minoranza linguistica friulana,  un eletto triestino ogni 30.000 abitanti, in Friuli uno ogni 82.000!  
  5. E molto altro ancora.

Ripubblichiamo un saggio (già da noi pubblicato nel 2012) a firma del noto linguistica e studioso friulano Alessandro Carrozzo che ben illustra i meccanismi del “COLONIALISMO LINGUISTICO”  e il dramma che la Comunità friulana vive da troppi decenni grazie anche ai COLLABORAZIONISTI FRIULANI di cui non serve fare i nomi essendo questi già molto noti ai friulanofoni, anche se un nome lo vogliamo fare ugualmente essendo anche stato Presidente della nostra Regione: RENZO TONDO, che si è perfino permesso di affermare pubblicamente che la tutela della lingua friulana “è una cazzata”! Lo ringraziamo ancora, sentitamente! 

BUONA LETTURA!

La colonia – Dinamiche di aggressione linguistica sulla comunità friulana

http://comitat-friul.blogspot.com/2012/10/la-colonia-dinamiche-di-aggressione.html

“(…) Se il Friuli viene trattato dal sistema dominante che vige in Italia alla stregua di una colonia linguistica, c’è una grande probabilità che venga considerato un territorio di sfruttamento coloniale anche negli altri aspetti. (…)”

 

La politica linguistica di tutela della minoranza linguistica friulana ha necessità di assessori regionali competenti.

La politica linguistica di tutela della minoranza linguistica friulana, ha necessità di assessori regionali competenti e non di “orecchianti” disinformati.

 “Il cuadri de planificazion linguistiche, de complessitât des operazions, de organizazion e des competencis che a coventin al dimostre che par puartâ indevant i principis di tutele e di disvilup de lenghe furlane e varès di jessi une grande clarece e determinazion politiche e aministrative. Pal plui si pues viodi che e mancje: i risultâts otignûts fin cumò no derivin di une azion compate e di une volontât de classe politiche, espression de popolazion, ma ben di une juste azion di resistence di une minorance di inteletuâi che a son espression o interpretazion dai interès dal popul, ma che dispès no cjate comprension o solidarietât nancje tal mont politic regjonâl, influençât dal podê centrâl che par tradizion al è contrari o insensibil aes minorancis.”

Tratto da : http://www.serling.org/new/pdf/planificazion_linguistiche.pdf di Alessandro Carrozzo

Perchè meravigliarsi della scarsa competenza degli assessori regionali della Giunta Fedriga (ma con le precedenti Giunte regionali le cose non andavano meglio…) relativamente alla pianificazione linguistica di tutela delle minoranze linguistiche, in primis la minoranza nazionale friulana?

La L.r. 29/2007 è ancora in gran parte da attuare a distanza di 12 anni dalla sua approvazione: e ciò è indice di disinteresse e incompetenza della politica regionale, espressione quest’ultima soprattutto del capoluogo alabardato di cui è nota l’insofferenza per tutto ciò che  PUZZA di “friulano”, in primis la lingua.

Il poco che è stato fatto lo si deve quasi esclusivamente alla pressione di una minoranza di intellettuali friulani che si sono fatti portatori e interpreti degli interessi del popolo friulano.

Dalla stampa locale risulta che l’assessore regionale, triestino, Pierpaolo Roberti abbia dichiarato che non dobbiamo commettere l’errore di fraintendere la promozione e la tutela di una lingua e di una cultura con la promozione dell’una o dell’altra associazione” e abbia proposto la cancellazione dell’elenco delle associazioni a cui concedere fondi senza partecipare a bandi in quanto considerati enti/associazioni di primaria importanza.

Ma l’assessore triestino Roberti conosce l’ABC della politica linguistica di tutela di una minoranza linguistica? Conosce la grande battaglia fatta dai friulani per ottenere il loro riconoscimento di minoranza linguistica? Conosce i nomi dei protagonisti di questa grande battaglia?

La politica linguistica ha bisogno di programmazione pluriennale e non certo di bandi annuali; ha bisogno di “fondi” certi e non di offensive elemosine ….come è successo fino ad ora!

I bandi annuali impediscono ogni forma minima di programmazione di politica linguistica.

Ci sono alcune associazioni, che potremmo definire storiche, come “Glesie Furlane” e la Fondazione che stampa il mensile “Patrie furlane”, che hanno fatto la “Storia” delle rivendicazioni linguistiche friulane e hanno un posto importante nella politica di tutela della minoranza linguistica friulana. Come potranno programmare la loro attività senza la certezza di fondi almeno triennali?

Ma un triestino, com’è l’assessore Roberti, lo sa tutto questo? Permetteteci di dubitarne.