ARNALDO BARACETTI – ricuart a 10 agns de sô muart, miercus ai 28 di Dicembâr 2022 oris 10.30

 

mandi Arnaldo, tu sês simpri cun nô…

Miercus ai 28 di Dicembar dal 2022 oris 10.30

UDIN - Caffè Caucigh – Vie Glemone, 36

Arnaldo Baracetti: ricuart a 10 agns de sô muart

A INTERVIGNARAN:

Pietro Fontanini, Sindic dal Comun di Udin
Vincenzo Martines, Conseîr comunâl di Udin
Sandro Fabbro, Universitât dal Friûl
Roberto Muradore, Sindacalist
Paolo Fontanelli, President dal Comitât pe Autonomie e il rilanç dal Friûl
Gianfranco Ellero, storic
Moderadôr: Geremia Gomboso, President dal Istitût Ladin Furlan “Pre
Checo Placerean”

Elezioni comunali 2023 e il ruolo della città di Udine

COMITATO PER L’AUTONOMIA E IL RILANCIO DEL FRIULI

Comunicato Stampa

17 novembre 2022

Il ruolo della città di Udine

Udine si avvia alle prossime elezioni comunali sullo sfondo di due recenti pubblicazioni che hanno indagato sul Friuli, una sulla sua storia e identità e un’altra che invece è il frutto di numerose interviste e di considerazioni sul fatto che ora, a quasi cinquant’anni dal terremoto e dalla ricostruzione individuata un po’ come il momento fondativo dell’attuale Friuli, la fase contemporanea sembra rappresentare una cesura rispetto a quel tempo.

E’ cambiata la Chiesa che era stata uno dei puntelli fondamentali della rinascita sociale e materiale friulana, è cambiato il mondo imprenditoriale che aveva saputo dare corpo e sostanza all’idea che andassero ricostruite prima le fabbriche, è cambiata la politica.

E il Friuli, pur conscio della sua identità ne soffre, con la crisi della sanità pubblica un tempo fiore all’occhiello friulano, con una ripresa dell’emigrazione dei propri giovani, con la difficoltà a misurarsi con i flussi migratori, con incomprensioni sul tema della gestione del territorio. E si potrebbe continuare.

Non secondario è il modo di rappresentarsi del Friuli poiché il suo policentrismo, con le sue diverse anime, dalla montagna carnica alle lagune costiere, fatica a presentarsi come un unicum territoriale e politico, con una conseguente debolezza che si ripercuote poi sulle risorse economiche e di prospettiva per l’intero territorio.

Una prima risposta dovrebbe essere il dibattito in vista delle prossime elezioni comunali di Udine, sperando che i programmi dei candidati vadano oltre l’ombelico della città e tendano a sostanza a quel ruolo di capitale simbolica del Friuli, spesso citato ma sempre più eroso da acronimi e particolarismi, nell’interesse di tutto il territorio, dal Lemene al Timavo, non per eludere o umiliare le altre voci del Friuli, ma per rappresentarle, oggi che il policentrismo sembra non pagare e la forza di una capitale, pur simbolica, serve a tutto il territorio.

E per il Friuli sarebbe anche, o meglio soprattutto, che il tema dell’unità e dell’autonomia amministrativa dei friulani ritornasse con forza nel dibattito politico. Il Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli aveva posto con forza questo tema proponendo una “Assemblea delle provincie friulane” oggi, con l’idea di ricostruire le provincie, perchè la politica non affronta seriamente la proposta di una “Provincia autonoma del Friuli”, rispondendo così a quanto evidenziato nelle pubblicazioni citate?

Il Presidente

dr. Paolo Fontanelli

AUTONOMISMO E VOTO – Comunicato Stampa del “Comitato per l’autonomia e il Rilancio del Friuli”

 

Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli

COMUNICATO STAMPA

14 ottobre 2022

Autonomismo e voto

Probabilmente molti friulani si stanno chiedendo come sia stato possibile che quattro anni fa, in Friuli, si sia votato massicciamente per un candidato triestino-veronese della Lega nord, storicamente un partito legato ai temi dell’autonomia e del territorio, oltre al buon risultato anche di un altro movimento dichiaratamente autonomista e friulanofono (Patto per l’autonomia), mentre ora il voto sia andato invece ad un partito fortemente nazionalista e centralista.

L’andamento del voto in Veneto è stato molto simile e probabilmente Zaia ci sta “ragionando su” anche lui perché è evidente che le grandi crisi internazionali del Covid prima e della guerra adesso hanno polarizzato l’attenzione degli elettori su questi temi distogliendoli da quelli locali e dalla richiesta di maggior autonomia politico-amministrativa.

Evidentemente però questa spiegazione non è sufficiente perché vi è un argomento ben più forte: la “primavera” delle richieste di autonomia-indipendenza in Europa, dalla Catalogna alla Scozia, ha preoccupato i governi europei e la guerra in Ucraina, anche figlia del negato riconoscimento dei diritti delle minoranze russofone ha ulteriormente spinto la politica a ridurre sempre più gli spazi ed i temi dell’autonomismo e dell’identità dei territori.

Come sempre il Friuli ha fatto da battistrada, prima privato delle provincie che ne garantivano una qualche autonomia amministrativa e di politiche culturali ed ora costretto, per chi vuole contributi finanziari dall’ente regione, a definirsi “io sono FVG”.

Una progressiva cancellazione che solo alcuni storici friulani, con il loro importantissimo lavoro, e piccole associazioni e comitati combattono in una lotta impari.

Serve un forte richiamo identitario, una riscoperta collettiva di don Placereani, pre Checo, e dei tanti altri alfieri di un mai dimenticato impegno politico per il Friuli, servirebbe una nuova presa di coscienza unitaria dell’identità e dei bisogni del nostro territorio, superando la repulsione generata da una gestione regionale della sanità e dell’ambiente dove le diverse maggioranze che hanno governato nell’ultimo decennio hanno dato pessima attuazione all’autonomia.

Il Presidente
dr. Paolo Fontanelli 

“Il Friuli al voto” – Comunicato stampa

 

COMITATO PER L’AUTONOMIA E IL RILANCIO DEL FRIULI

COMUNICATO STAMPA

23 settembre 2022

Il Friuli al voto

Ancora una volta i cittadini e le cittadine del Friuli sono chiamati al voto per scegliere chi governerà il Paese e ancora una volta la legge elettorale è stata definita incostituzionale e determinante una insufficiente e sperequata rappresentanza politica del nostro territorio.

Questa volta inoltre sembra che nessuna forza politica che si candida voglia tener conto delle peculiarità del Friuli in particolare con il previsto razionamento del metano ed il suo costo. Il clima regionale e della Carnia in particolare e l’elevata percentuale di abitazioni metanizzate come può essere compatibile con previsioni lasciate solo a cronache giornalistiche e non a proposte coerenti della politica?

Ciò nonostante è importante andare a votare scegliendo, ove possibile, candidate o candidati che abbiano dimostrato concretamente attenzione al Friuli, alla nostra lingua, alle prospettive economiche e che vogliano operare per un futuro di pace.

Il Presidente
Dr. Paolo Fontanelli

L’AUTONOMIA SBAGLIATA – Comunicato Stampa del 4 agosto 2022

 

COMITATO PER L’AUTONOMIA E IL RILANCIO DL FRIULI

Comunicato stampa

L’AUTONOMIA SBAGLIATA
4 agosto 2022

In questi giorni il Consiglio regionale ha approvato un “assestamento di bilancio” di oltre 800 milioni distribuendo soldi a destra e manca, con grandi comunicati trionfali della Giunta e del presidente Fedriga, 800 milioni derivati da “avanzi” del 2021.

Contemporaneamente arriva la notizia che l’azienda sanitaria del Friuli centrale ha un deficit di 116 milioni. Sempre nel 21. Si può immaginare che simili deficit interessino anche le altre aziende regionali, gestite tutte in piena autonomia dallo Stato, ma il deficit, nella sanità è dato da quanto stanziato dalla Regione rispetto allo speso e quindi il deficit è dovuto, banalmente, al sotto finanziamento regionale.

Detto in un altro modo: la Regione ha risparmiato sulla sanità per costruirsi un tesoretto da elargire in vista delle prossime elezioni, mentre il pronto soccorso di Udine esplode, i professionisti migliori si licenziano, mancano oltre 200 medici e infermieri.

Chissà se agli elettori/elettrici interesserà più l’ennesimo bonus o un servizio sanitario efficiente?

In ogni caso, oltre vent’anni fa la Regione aveva ottenuto la piena autonomia per la gestione della sanità per difenderla e migliorarla, non per saccheggiarla!

Il Presidente
Paolo Fontanelli