Coronavirus: perchè la regione sta nascondendo la gravissima situazione sanitaria di Trieste?

 

Da giorni ormai il telegiornale regionale della RAI (ore 19.30) risulta nascondere la gravissima situazione sanitaria triestina e risulta comunicare solo i dati regionali complessivi senza distinguere per provincie.

Messaggero Veneto del 23 novembre 2021 – pagina 6 – articolo a firma di Alberto Lauber:

“(…) Continua infatti a schizzare verso l’alto anche l’incidenza (ossia il numero di nuovi positivi su centomila residenti calcolato negli ultimi sette giorni): la media regionale supera quota 312 contagi, abbondantemente oltre le quote previste per entrare in zona rossa. A spingere verso l’altro la media regionale sono le provincie di Trieste (con una delle incidenze più alte d’Italia, a quota 741) e Gorizia ( a 465. ) Molto diversa la situazione a Udine, dove i nuovi positivi su centomila abitanti negli ultimi sette giorni sono 162, e a Pordenone con un indice pari a 176 (…)”.

Cosa aspettano  l’assessore Riccardi e il Presidente Fedriga a dichiarare “ZONA ROSSA” la sola provincia di Trieste salvaguardando il restante territorio regionale?

Perchè Udine e Pordenone che hanno una situazione da “ZONA BIANCA”  non vengono tutelate sul piano delle restrizioni e delle chiusure? Perchè vengono penalizzate pur avendo dati che risultano nettamente migliori di quelli della Provincia di Trieste?

Forse perchè il Presidente Fedriga è triestino e si temono ripercussioni sul porto di Trieste se questa viene dichiarata “zona rossa”? O più banalmente non si vuole evidenziare la disastrosa situazione sanitaria triestina?

Sono tutte domande a cui l’assessore regionale Riccardi dovrebbe dare una risposta. 

 

COVID – Se Trieste è da “zona rossa” perchè anche il resto della regione deve cambiare colore?

Covid: 379 contagi di cui 274 a Trieste, aumentano le terapie intensive

Sono 379 i nuovi contagi da coronavirus oggi 15 novembre 2021 in Friuli – Venezia Giulia, secondo i dati dell’ultimo bollettino Covid-19 della regione.

https://www.informazione.it/a/FD1FB9BA-A4F7-4127-8A43-FEEB6BB65C43/Covid-379-contagi-di-cui-274-a-Trieste-aumentano-le-terapie-intensive

 

COVID – Se Trieste è da “zona rossa”
perchè anche il resto della regione deve cambiare colore?

Così scrivevamo il 17.4.2020

 

COVID: LA SCUOLA VA LASCIATA FUORI DAI GIOCHI DELLA POLITICA

(…) afferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. “Se il rapporto dell’Iss attesta che le scuole, dove le mascherine vengono indossate e tutte le regole di distanziamento vengono rispettate, non sono focolaio di contagio, dobbiamo avere il coraggio politico di far tornare gli studenti in presenza – continua -. E se il problema è quello del trasporto pubblico, allora lo si deve riorganizzare o potenziare di conseguenza e senza indugi. Siamo tutti stanchi di polemiche politiche che a volte sembrano pretestuose. Oggi sono stati diffusi i risultati di un sondaggio di ‘Save the Children’che ci racconta una generazione di studenti stanca, preoccupata, ansiosa che ha la sensazione di aver sprecato un anno e che pensa di pagare in prima persona il prezzo dell’incapacità degli adulti nella gestione della pandemia. Non possiamo far pagare a questi ragazzi un prezzo così alto”, conclude Giannelli. (…)”.

Tratto da:   La scuola riapre in ordine sparso. L’Alto Adige anticipa, 75% in presenza (msn.com)

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DOMANDE AL PRESIDENTE MASSIMILIANO FEDRIGA:

1) Perchè il Presidente Fedriga va sempre a ruota del Presidente, leghista, della Regione Veneto (ZAIA)?  La regione Friuli – VG non è forse una regione ad autonomia speciale?

2) Perchè la Giunta regionale non risolve il problema “trasporti pubblici” scolastici? Mancanza di fondi? Se si trovano i fondi per i desiderata triestini (ovovia, parco del mare, ecc.) significa che i soldi in regione ci sono e quella che manca è solo la volontà politica di risolvere il problema trasporti ripristinando così il diritto allo studio in presenza. E’ un anno che si conosce il problema dei trasporti scolastici: perchè la Regione non lo ha ancora risolto? Cosa sta aspettando per risolverlo?  Ci risulta che ci siano da mesi anche in regione aziende private di trasporto passeggeri che hanno il personale in cassa integrazione e i mezzi fermi, e che hanno messo a disposizione dell’ente regionale i loro bus e i loro autisti…. 

3) A scuole chiuse dove vanno e cosa fanno gli adolescenti a cui la politica ha negato la indispensabile didattica “in presenza”? Chi chiude le scuole pur avendo queste attivato tutti i protocolli richiesti da Roma e da Trieste, si è chiesto come passano la giornata questi ragazzi? Girovagando annoiati? Incontrando gli amici fuori della scuola, magari facendo assembramento in strada o davanti un bar? Per far calare il contagio, non è meglio che gli studenti delle scuole superiori passino gran parte della giornata nelle aule scolastiche e nel rispetto dei protocolli (mascherine e distanze superiori a un metro) e sotto il controllo dei loro insegnanti? Chi chiude le scuole lo sa che molti genitori di questi ragazzi lavorano per cui questi ragazzi spesso restano a casa da soli senza alcun controllo genitoriale?

4) La scuola non dovrebbe essere un “BENE SOCIALE”  primario da lasciare FUORI dai giochi della politica? Ma in Italia è noto che l’Istruzione è in fondo alla scala degli interessi del mondo politico sia regionale che nazionale…..

5) L’Italia ha già in Europa il primato negativo dell’abbandono scolastico: che fine faranno i ragazzi che già ora tendevano ad abbandonare la scuola? Persi per sempre?  O è una domanda che i partiti politici non si pongono? 

CORONA VIRUS – FRIULI: QUELLO CHE VORREMMO SAPERE, QUELLO CHE VORREMMO FARE.

Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl

Udine, 27 novembre 2020

cOMUNICATO sTAMPA

Friuli: quello che vorremmo sapere, quello che vorremmo fare.

Noi friulani vorremmo sapere come e quando.

Non ci interessa il “chi” si è contagiato, ovviamente, ma vorremmo tanto sapere dove e come si sono contagiati, e come continuiamo a contagiarci. Sarebbe importante saperlo per capire ed evitare comportamenti a rischio. Quelli veramente a rischio perchè avere oltre 100 RSA con contagiati a 10 mesi dalla comparsa del virus è terrificante.

Perchè questi dati sul come e quando non ci vengono dati? I contagiati non si sono lavati le mani, il medico non si era messo la mascherina, il malato sputacchiava nel bus? Ah, saperlo!

E vorremmo sapere anche perchè i telefoni suonano a vuoto in troppi uffici della sanità, ricordando che in Germania, ad esempio, hanno assunto per tempo disoccupati presi dalle liste e messi a rispondere ai cittadini. Certo, copiare è difficile, eppure il tracciamento è uno dei capisaldi della lotta al contagio e più che di divieti avremmo bisogni di informazioni e formazione.

E vorremmo poter fare cose banali ma vietate. E’ vietato spostarsi da un comune all’altro, se non per motivi gravi e il non poter andare a curare le seconde case, il vecchio fabbricato dei nonni in Carnia o il campo fatto seminare a frumento o controllare il camper parcheggiato nel deposito, o per fare una camminata in montagna è incomprensibile.

Incomprensibile perchè poi il divieto sembra “elastico”, senza controlli tra la città e il grande centro commerciale posto nel comune limitrofo, rigoroso tra piccoli comuni del “contado”. Situazioni diverse con regole uguali in spregio ai fondamenti dell’autonomia!

Vorremmo sapere, gentilissimo assessore Riccardi, come e quando ci si contagia secondo le statistiche che dovete aver elaborato, e vorremmo potere, spettabile presidente Fedriga, andare anche fuori comune, per attività che non prevedano incontri a meno di 5 metri. E crediamo che 5 metri possano accontentare tutti e 40 i consulenti scientifici a sua disposizione!

il presidente
dott. Paolo Fontanelli

“I trasporti erano e sono rimasti il buco nero delle misure di prevenzione anticovid.”

“I trasporti erano e sono rimasti il buco nero delle misure di prevenzione anticovid”.

https://www.tuttoscuola.com/pandemia-dai-bisogni-della-scuola-alle-non-decisioni-di-governo-e-regioni/?vgo_ee=TS2DSBjO7fDSVhRCXXvg8sdRUG%2Bfqtj4LIhi%2FExmfco%3D

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Vogliamo smetterla di colpire la scuola quando in questo settore è già stato fatto tutto il possibile e il numero dei tamponi positivi risulta essere  uno dei più bassi tra i vari settori su cui intervenire per contenere il virus?

Se il trasporto scolastico presenta problemi non si risolve il problema con la didattica a distanza o facendo entrare gli allievi alle nove di mattina a scuola. Si risolve aumentando i bus e acquistando (O PRENDENDO A NOLEGGIO)  Bus a due piani (chissà se la politica lo sa che esistono anche i bus a due piani?). 

E i treni metropolitani ci sono solo a Milano, Roma e Napoli! Chiudiamo le scuole di TUTTA Italia per risolvere i problemi dei trasporti delle grandi aree urbane italiane, quando è noto che l’Italia è principalmente composta da tanti piccoli e medi Comuni in cui spesso gli studenti delle scuole superiori vanno a scuola a piedi o in bicicletta o in motorino?  

BASTA PENALIZZARE LA SCUOLA PERCHE’ LA  POLITICA E’ INCAPACE (O FORSE NON VUOLE?) RISOLVERE  IL PROBLEMA DEI TRASPORTI PUBBLICI!!

Una politica che continua a parlare e blaterare di “Treni ad alta velocità” nel mentre il trasporto che veramente  serve ai cittadini (quello richiesto dai pendolari) è in condizioni disastrose ed è stato penalizzato in maniera pesantissima dalle linee TAV. Linee TAV che oltretutto possono essere tranquillamente sostituite da linee aeree interne a basso costo.  Da Milano a Roma ( o da Trieste a Milano) ci si va in aereo con un volo interno: il treno deve servire soprattutto i pendolari oggi dimenticati dalla politica nazionale e regionale,  che risultano al servizio solo della grande industria del cemento che spinge sempre solo per le  grandi opere inutili e devastanti.

In conclusione, come scritto nell’articolo pubblicato da “tuttoscuola”:

“Insomma, il Covid non è più una novità, ormai, ma un’emergenza che fronteggiamo da mesi, al punto che è lecito domandarsi se possa essere considerata ancora tale, mentre, invece, i limiti organizzativi permangono in tutta la loro gravità. Continuare a far leva sulla scuola, invece che sull’organizzazione complessiva, è l’equivalente della cura dei sintomi, in assenza di interventi sulle cause.

Segnaliamo alla Politica regionale e al Presidente di regione Massimiliano Fedriga:

“Confcooperative Fvg: gli operatori dei pullman turistici pronti a intervenire in sostegno del trasporto pubblico in difficoltà. I nostri mezzi sono fermi e gli autisti in Cassa integrazione….(…)” – (fonte: settimanale “IL FRIULI”  del 23 ottobre 2020, pagina 11) 

GIU’ LE MANI DALLE SCUOLE
E DALLA ISTRUZIONE PUBBLICA!!

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Statuto speciale della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia

TITOLO II
POTESTÀ DELLA REGIONE
Capo I
Potestà legislativa
Art. 4

In armonia con la Costituzione, con i principi generali dell’ordinamento giuridico della Repubblica,(4) con le norme fondamentali delle riforme economico-sociali e con gli obblighi internazionali dello Stato, nonché nel rispetto degli interessi nazionali e di quelli delle altre Regioni, la Regione ha potestà legislativa nelle seguenti materie:
(…)
11) trasporti su funivie e linee automobilistiche, tranviarie e filoviarie, di interesse regionale;
(…)

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BUONA LETTURA

Trasporti e Covid, il caos: inutilizzati 180 milioni. E i pullman privati restano nelle rimesse

Mezzi stipati ma gli enti locali «proteggono» il monopolio sul territorio. Il caso dell’imprenditore Saija: offre i servizi a 735 Comuni, nessuna risposta

https://www.corriere.it/politica/20_ottobre_29/covid-caos-trasporti-inutilizzati-180-milioni-pullman-privati-restano-rimesse-6c9f567a-1959-11eb-b299-55dcc243e9fe.shtml?fbclid=IwAR3IDVvrGtWVRsy8hToj2OTPLW6L41DqUiJ0IQjUl0QFLYrRBJSQ4rGaY5U