PROTESTIAMO CONTRO LA LEGGE ELETTORALE ROSATELLUM!

Protestiamo contro la peggior legge elettorale approvata in Italia da
quando esiste la Repubblica italiana:

il ROSATELLUM

dal Blog dell’avv. Felice Besostri:

Dopo il Reclamo-Protesta continua la campagna contro il “Rosatellum” (felicebesostri.it)

 15 Ottobre 2022    Felice Besostri

Care amiche e amici,

la protesta ai seggi contro il Rosatellum ha avuto una sorprendente adesione a livello nazionale, come confermato dalle numerose vostre comunicazioni e dalla risonanza data da alcuni periodici, radio e tv locali: il 25 settembre 2022 migliaia di elettrici ed elettori hanno presentato un Reclamo Protesta contro la legge elettorale con cui questo Parlamento è stato eletto.

Questo risultato ci stimola a continuare la campagna contro il “Rosatellum” per rendere ancora più pressante la sollecitazione ad inviare i rilievi esposti all’esame della Corte Costituzionale, e tentare di impedire che il procedimento di elezione delle Camere si concluda formalmente con la convalida prima che la Corte si pronunci.

Cercando di utilizzare tutti gli spazi previsti dalle norme, con la supervisione dell’infaticabile Felice Besostri, sono stati predisposti dei ricorsi che ogni elettore, che ritene di essere stato leso nei propri diritti dalle procedure elettorali, può inviare al Protocollo Generale della Camera e del Senato (senza obbligo di assistenza legale) entro i venti giorni dalla proclamazione degli eletti, quindi entro e non oltre il sabato 22 ottobre.

Abbiamo a disposizione dei tempi molto ristretti per una procedura più impegnativa del reclamo al seggio, poiché richiede anche l’autentica della firma e l’invio per raccomandata.

Abbiamo predisposto innanzitutto il modulo per il “Ricorso generale proclamazione”, contro, appunto, la proclamazione dell’eletto/a nella circoscrizione e collegio del soggetto che firma il ricorso, in quanto ritiene lesa la propria libertà di voto, ricorso sia per il Senato che per la Camera, privilegiando in ogni caso il Senato. Per la compilazione del ricorso troverete indicazioni e link nel nostro blog: https://coordinamentoperlarappresentanza.blogspot.com/2016/10/presentazione-di-ricorsi-alle-giunte.html

Chi trovasse difficoltà nel reperire i dati necessari per il Ricorso generale, e chi fosse disponibile a fare più di una o due raccomandate, potrà utilizzare il “Ricorso semplificato – Schede bianche” nel quale dovrà inserire solo i propri dati personali.

Speriamo con fiducia che questi ricorsi, anche se richiedono un maggiore impegno, giungano numerosi alle Giunte Elettorali delle due Camere.

Ovviamente chiediamo a tutte e tutti coloro che presenteranno uno o più ricorsi di comunicarcelo all’indirizzo: per.la.rappresentanza@gmail.com

Grazie a tutte e tutti per l’attenzione e per quello che farete.

Coordinamento per la rappresentanza (contro il Rosatellum) https://coordinamentoperlarappresentanza.blogspot.com/2020/12/contattaci.html

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La battaglia contro il Rosatellum (la legge elettorale con cui abbiamo appena votato!) deve essere politica oltre che giudiziaria – Avv. Felice Besostri

 

INCOSTITUZIONALITA’ ROSATELLUM:
LA BATTAGLIA DEVE ESSERE POLITICA,
NON  SOLO GIUDIZIARIA

(…) Dopo il Porcellum e l’Italicum, anche il Rosatellum, su cui sono piovute critiche a non finire in queste ultime elezioni, potrebbe risultare incostituzionale? La legge elettorale 3 novembre 2017, n. 165 il cui relatore è stato Ettore Rosato (allora Pd ora di Italia viva) mai cambiata dalle forze politiche, nonostante le promesse seguite al taglio dei parlamentari, il 25 settembre è stata l’oggetto di migliaia di reclami presentati su apposti moduli da parte di singoli elettori che hanno chiesto che fossero messi a verbale dal presidente del seggioNel documento prestampato si dichiarava di ritenere la legge elettorale «incostituzionale e lesiva dei diritti politici del cittadino come garantiti dagli artt.3, 48,51, della Costituzione». (….)

(…) Man mano che passano le ore arrivano aggiornamenti. «In provincia di Bari sono stati un migliaio.  (…) a Ostana, comune occitano in provincia di Cuneo, 27 elettori su 47 hanno fatto allegare al verbale di Camera e Senato il reclamo di protesta contro l’incostituzionalità del Rosatellum. (…) Besostri calcola che siano stati migliaia i cittadini che si sono ribellati alla legge elettorale vigente. (….)

(…) Le elezioni, è vero, ci sono già state, i giochi, per il momento, sono fatti. Ma la battaglia giudiziaria per dimostrare l’incostituzionalità del Rosatellum continua. E, conclude Besostri, «ha un senso se è una battaglia politica, non solo giudiziaria»”

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COMMENTO:

RICORDIAMO che i deputati e i senatori  che siedono nel Parlamento italiano, dal 2018 a oggi, non hanno trovato un minuto di tempo per modificare la peggior legge elettorale mai approvata da quando esiste la Repubblica italiana e di gran lunga peggiore delle due precedenti già dichiarate in gran parte incostituzionali dalla Consulta. Ma la battaglia, oltre che giudiziaria, deve essere politica. I cittadini si sono già mobilitati protestando al seggio con le modalità previste dalla legge; la politica (quella seria e costituzionale) quando lo farà?

LEGGI ANCHE:  https://www.felicebesostri.it/le-mie-scuse-al-popolo-italiano/

LE MIE SCUSE AL POPOLO ITALIANO – di Felice Besostri

Caro Popolo Italiano, poiché non sono arrivate ancora le scuse di chi ha fatto approvare il Rosatellum, e non dover aspettare il Congresso del PD, intanto le scuse le porgo io. Sia chiaro, il Rosatellum l’ho combattuto da quando è stato approvato con 8 voti di fiducia, 3 alla Camera e 5 al Senato, chiesti dal Governo Gentiloni e concessi dai Presidenti  delle Camere in violazione dell’art. 72.4 Cost.

La “mia colpa” è di aver contribuito all’annullamento del Porcellum e organizzato quello dell’Italikum. Non fossero stati annullati non si sarebbe dovuto approvare il Rosatellum, quindi loro vigenti la coalizione della Destra, con la sua percentuale avrebbe avuto solo 220 seggi alla Camera e non 235 e al Senato, non avrebbe avuto 112 seggi, non c’era premio nazionale.

Con 347 seggi su 606 del Parlamento in seduta comune la Destra manca di poco i 364 dei 3/5 dei membri per eleggere da sola giudici costituzionali (2 nel 2023 e 2 nel 2024) e i membri laici del CSM, appena insediato il nuovo Parlamento.

Per la Corte costituzionale si mormora già chi gliene darà 3 in cambio di 1. Non potevo immaginare, che la terza legge sarebbe stata peggiore delle due annullate.

La mia buona fede non può essere messa in discussione, perciò insisto per essere perdonato.

On. avv. Felice Besostri”

IL 25 SETTEMBRE 2022 VOTEREMO, ANCORA UNA VOLTA, CON UNA LEGGE ELETTORALE INCOSTITUZIONALE…….

 

BASTA ELEZIONI

CON LEGGI ELETTORALI INCOSTITUZIONALI!!

Il 25 settembre 2022, ancora una volta, voteremo per il rinnovo del Parlamento italiano  con una legge elettorale palesemente incostituzionale, il Rosatellum,  votato dai parlamentari in  gran fretta nel 2017 con il solo  appoggio di Pd, Forza Italia, Lega e Alternativa popolare, contrari il M 5 S e le sinistre. 

Questa la opinione dell’avv. Felice Besostri che non possiamo che ringraziare per la sua preziosa attività a difesa della democrazia e della Costituzione italiana:

BUONA LETTURA:

“ROSATELLUM, ECCO COME FUNZIONA. LA SCHEDA

Avvocato Besostri, perché il Rosatellun è incostituzionale?

https://www.repubblica.it/politica/2017/11/01/news/besostri_anche_il_rosatellum_e_incostituzionale_il_voto_non_e_libero_uguale_e_personale-179941262/

https://www.felicebesostri.it/le-elezioni-piu-incostituzionali-della-storia/?fbclid=IwAR2tO-Xq9A32WpheWuYf7o5YUTiz2VYC8yDETYCm-LEXLRwtR13IaqW9rBs

LA LEGGE ELETTORALE, FONDAMENTALE MA DIMENTICATA di Avv.to Felice Besostri

 

LA LEGGE ELETTORALE, FONDAMENTALE MA DIMENTICATA

di Felice Besostri |

Istituzioni. La battaglia per una nuova legge elettorale è quindi prioritaria, ma questa elementare verità non viene percepita. Senza mobilitazione politica e delle coscienze democratiche i migliori ricorsi non scuoteranno i giudici e la loro sensibilità costituzionale.

Votare nel 2022 o nel 2023 fa differenza, ma la differenza più importante la fa la legge elettorale con la quale si vota. Eppure le forze politiche rappresentate in questo parlamento fanno finta di non saperlo. E quale che sia la loro preferenza, proporzionale, maggioritario o misto, sembrano interessate soprattutto ad escludere gli elettori da un voto libero e personale, come richiedono l’articolo 48 della Costituzione e i principi affermati con la “storica” sentenza della Corte costituzionale numero 1 del 2014 (incostituzionalità del Porcellum).

I candidati delle liste bloccate non possono essere liberamente scelti, e nemmeno quelli dei collegi uninominali che devono a pena di nullità essere quelli proposti dalle coalizioni. Coalizioni peraltro che non hanno un capo politico unico (questo è un bene per salvaguardare le prerogative del presidente della Repubblica) e neppure un programma di governo comune. Così ha voluto il Rosatellum, e non si capisce perché le coalizioni debbano essere favorite rispetto alle liste non coalizzate, che per essere contate devono avere almeno il 3% nazionale (anche al senato, malgrado la Costituzione preveda la base regionale della sua elezione). (…)

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO a firma di Felice Besostri:

LA LEGGE ELETTORALE, FONDAMENTALE MA DIMENTICATA (felicebesostri.it)

PERCHE’ NON C’E’ ANCORA UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE “COSTITUZIONALE”? PERCHE’ I COLLEGI ELETTORALI NON RICONOSCONO E TUTELANO LA MINORANZA LINGUISTICA FRIULANA?

dal Blog dell’On.le Felice BESOSTRI:

EVITIAMO  DI VOTARE ANCORA UNA VOLTA
CON UNA LEGGE INCOSTITUZIONALE

di FELICE BESOSTRI

11 dicembre 2020

“(…) Le prossime elezioni saranno le prime dopo il taglio del Parlamento, con l’entrata in vigore il 5 novembre del corrente anno della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1 “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentariin GU Serie Generale n.261 del 21-10-2020. (…)

Questa è la novità, ma se non si modifica la legge elettorale, sarebbe la quinta votazione con una legge elettorale incostituzionale, (…)

Le incostituzionalità della legge elettorale (liste totalmente bloccate, voto congiunto obbligatorio di liste plurinominali e candidati uninominali, premio di maggioranza nascosto, mancato rispetto percentuali seggi proporzionali e maggioritari), per la prima volta, si accompagnano ad un sospetto di costituzionalità della legge costituzionale n. 1/2020 secondo i parametri della sentenza della Corte Cost. n 1146/1988. Le precedenti revisioni sospette di Berlusconi e Renzi sono state spazzate via dai referendum 2006 e 2016, di quest’ultimo abbiamo appena celebrato il quarto anniversario.

L’incostituzionalità non consiste nella riduzione dei parlamentari elettivi da 945 a 600, così tranquillizzo chi ha votato Sì, perché dovrebbero essere alleati per avere una legge elettorale costituzionale, ma i 6 seggi al Senato del Trentino-Alto Adige/ Südtirol e altri dettagli. Questa Regione con 1.029.000 (arrotondato) abitanti del censimento 2011, ha più senatori di Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia che ne hanno 4, nonché di Liguria, Marche e Sardegna con 5 seggi, pur avendo tutte queste Regioni una popolazione superiore in percentuale dal 18,36% del Friuli-VG (ab. arr. 1.218.000) al 59,28 % della Sardegna (ab.arr..1.639.000) e lo stesso numero della Calabria.(ab.arr. 1.959.000), che ha il 90,37% di abitanti in più. Questa anomalia contro l’uguaglianza discende dall’equiparazione delle Province autonome di Trento (ab. 524.000) e Bolzano (504.000 ab.) alle Regioni. A ciascuna Provincia autonoma è stato attribuito lo stesso numero di 3 senatori, come alle regioni Umbria (ab. arr. 884.000 + 68,70 % di TN) e Basilicata (ab.arr. 578.000+14,68% di BZ). Non solo vi è una violazione degli artt. 3 e 48 Cost. sull’uguaglianza di voto, ma anche del 51 Cost. perché per essere eletto senatore in Provincia autonoma di Bolzano bastano 168.000 voti, mentre in Lombardia ce ne vogliono 313.000 e in Umbria 294.000. (…)

Se il privilegio fosse limitato alla provincia di Bolzano si potrebbe inventare che si tratta di un effetto dell’accordo-Abkommen Degasperi (a quel tempo non si era ancora nobilitato in De Gasperi)-Gruber, perché abitato in maggioranza da germanofoni, maltrattati dal fascismo (una mezza verità, che come insegna il Talmud è una bugia intera), ma si avvantaggiano anche gli italianissimi trentini, alla faccia dei loro martiri Cesare Battisti, socialista, e Damiano Chiesa, cristiano sociale, perché anche in quella provincia bastano 174.666 voti per fare il senatore, sempre meno che in Basilicata: 192.666. Per la fretta, però, si son dimenticati di cambiare l’art. 57 c. 1 Cost. per il quale l’elezione del Senato è “a base regionale” e le regioni sono quelle dell’art. 131 Cost., mai cambiato, tra le quali figura, al quarto posto, la Regione Trentino-Alto Adige, che con il nuovo nome ex l. cost. n. 3/2001, Trentino-Alto Adige/Südtirol è menzionata, come Regione a Statuto speciale dall’art. 116 c. 1 Cost. e le Province autonome, a differenza delle Regioni, non sono nominate dall’ art. 114 Cost. tra le parti costitutive della Repubblica e la seconda Camera si chiama Senato della Repubblica. (….)

Tutto in ordine? Per niente

(…) In effetti l’obiettivo legittimo e non vietato di ridurre il numero dei Parlamentari, messa a parte la squallida motivazione della riduzione dei costi della politica avrebbe chiesto, che il problema della rappresentanza territoriale fosse affrontato prima per stabilire una percentuale di riduzione e criteri di arrotondamento più equilibrati ovvero assumere la decisione di una legge elettorale integralmente proporzionale, che presenta minori problemi, (…)

La scarsa conoscenza delle minoranze linguistiche degli estensori dello Schema di decreto legislativo per la determinazione dei collegi, sottoposto al parere delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera (atto n. 225) e Senato (atto n. 225), è rivelato da un altro “dettaglio diabolico” il Prospetto 20.3-Senato della Repubblica. Elementi definitori della geografia elettorale della circoscrizione a pag. 344, la quart’ultima di 347. In grande evidenza si nota un chiaro NO, in carattere maiuscolo grassetto, alla voce Minoranze linguistiche riconosciute: sono due la maggiore, quella sarda, e la catalana, lingua ufficiale della Comunità autonoma di Catalogna. Quando si è parlato del Friuli-VG (p. 16 Relaz. Ill.va) si è parlato, errando, solo della minoranza slovena, il 50% dei comuni censiti con presenza slovena sono nell’ex Provincia di Udine, non è perciò esatto che è stata concentrata nella circoscrizione che comprende le ex province di Trieste e Gorizia. Non una parola sulla minoranza friulana, la seconda minoranza riconosciuta, dopo la sarda, ma di gran lunga più numerosa della tedesca.

Che fare?

Evitare che si voti per la quinta volta consecutiva con una
legge elettorale incostituzionale. (…)”

Leggi tutto il documento a firma dell’avv. e ex Senatore Felice Besostri  

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Leggi anche il nostro Comunicato stampa del 9.12.2020:

Friuli: “La legge elettorale e crisi di un territorio”