Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) di Trieste: le comunità locali non sono una colonia. Perchè la Regione risulta violare la “Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi”?

 

 

 

RICEVIAMO da
“Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento”
“Circolo Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale”

 E PUBBLICHIAMO 

………….

Si invia l’allegato con preghiera di darne notizia.
Distinti Saluti.
Franceschino Barazzutti:

Al Segretariato Permanente
della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi
viale Druso,1 39100 BOLZANO

info@alpconv.org, giulia.gaggia@alpconv.org

Spett. CIPRA Italia via Pastrengo, 13 10128 Torino

vanda.bonardo@gmail.com, francesco.pastorelli@cipra.org

Al Ministero della Transizione Ecologica Via Cristoforo Colombo, 44 00147 Roma

urp@mite.gov.it, angelini.paolo@mite.gov.it

Egregi/e Signori/e,

la Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) di Trieste, gestrice del tratto italiano dell’oleodotto Trans Alpine Line (TAL) che sin dai primi anni ’60 trasporta il petrolio greggio dal porto di Trieste all’Europa centrale attraverso il Friuli e le sue valli alpine, ha deciso di rendere energeticamente autonome le quattro stazioni di pompaggio in territorio italiano: quella di partenza di San Dorligo della Valle, di Reana del Rojale, di Somplago di Cavazzo Carnico, di Casteons di Paluzza.

   La SIOT intende rendersi completamente autonoma in campo energetico sganciandosi dalla rete nazionale nonostante l’oleodotto abbia normalmente funzionato attingendo la corrente elettrica della rete nazionale, qui ben alimentata dalla presenza di grandi centrali idroelettriche, ed ha depositato in Regione domanda di installazione anche nelle centrali di pompaggio di Paluzza e di Somplago, site in territorio montano, di due gruppi ciascuna di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e termica da fonte fossile qual è il metano.

L’adozione di tale combustibile fossile crea notevoli problemi in particolare nella stretta Valle del But dove è ubicata la stazione di pompaggio di Paluzza e nell’altrettanto stretta Valle del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni dove è collocata la centrale di pompaggio di Somplago.

La SIOT ha presentato i progetti in Regione senza alcuna interlocuzione con le comunità locali come se le valli fossero una colonia a piena disposizione degli interessi della SIOT, in barba alla transizione ecologica, alla salute degli abitanti della Valle del But e della Val del Lago, alla necessità di svincolarsi dalla dipendenza del metano russo. Sebbene il progetto riguardi l’unitarietà del tratto italiano dell’oleodotto la SIOT lo ha “spezzettato” in quattro interventi (San Dorligo, Reana del Rojale, Somplago e Paluzza) ciascuno della potenza elettrica nominale di 7,7MWe e di potenza termica nominale di 17,1 MWt per sminuire le notevoli potenze complessive pari a 7,7 x4=30.8 MWe e 17,1×4 =68,4 MWt e le conseguenti emissioni.

Nel 1911 gli abitanti della Valle del But nelle Alpi Carniche costituirono la Società Elettrica Cooperativa Alto But (SECAB) per trasformare le loro acque in energia elettrica pulita che tuttora viene distribuita a condizioni decisamente favorevoli non solo ai soci ma anche ai non soci, alle aziende e ai Comuni della Valle del But. Energia pulita che da allora ha permesso di mantenere pulita e salubre l’aria nella valle. Riguardo alla Val del Lago una serie di leggi regionali, tra cui il Piano Regionale di Tutela delle Acque prevedono per il lago, il più grande della regione, il ripristino delle sue condizioni di naturalità e della fruibilità anche turistica; leggi con le quali il progetto della SIOT è incompatibile.

L’installazione dei generatori con due camini di 15 e di 16 metri fumanti 24 ore su 24 e inquinanti l’aria della valle ristretta e limitata a nord da monti alti sino a 2000 metri a confine con l’Austria rappresenta uno schiaffo a quella civile cultura energetica degli abitanti della valle del But che l’ha mantenuta pulita e che trova la sua sintesi nella storia e nel presente della SECAB. Uno schiaffo anche alla vocazione turistica del comprensorio.

    Per contrastare questo progetto si è svolta a Paluzza domenica 5 giugno una partecipata manifestazione contro il progetto della SIOT. Analoga manifestazione si è svolta davanti alla stazione di pompaggio SIOT di Somplago domenica 8 maggio.

Nonostante la contrarietà dei Comuni interessati espressa con deliberazione dei Consigli comunali , di tutti i Comuni della Carnia e della Val del Lago, della Comunità di Montagna della Carnia e della Comunità di Montagna del Gemonese, della popolazione della Val del Lago e della Carnia intera la Regione Friuli Venezia Giulia tira dritta verso una sbrigativa approvazione del progetto SIOT. Lo fa attraverso la procedura semplificata ed escludente la valutazione d’impatto ambientale (VIA) “Avvio di procedimento e indizione della conferenza di servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona”, come da comunicazione della Regione ai Comuni, nonostante le prescrizioni del protocollo energia della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi e le reiterate richieste di applicarle.

Seguiamo costantemente l’evolversi della situazione. Se il motivo principale del potenziamento dell’oleodotto SIOT Trieste-Europa Centrale era compensativo della prevista interruzione per embargo dell’oleodotto Druzhba, che rifornisce direttamente dalla Russia i Paesi dell’Europa Centrale, ebbene l’affermarsi dell’opposizione di questi Paesi a tale interruzione ha spostato l’embargo sul petrolio russo via mare con conseguente inutilità del potenziamento dell’oleodotto TAL-SIOT come riportato dal Messaggero Veneto del 1 giugno 2022 che si allega.

Trovandoci per la prima volta ad affrontare questa situazione, siamo con la presente a chiederVi la cortesia di supportare nelle sedi opportune la nostra azione di opposizione a questi progetti e di fornirci precise indicazioni sulla rispondenza o meno dell’operato della Regione Friuli Venezia Giulia ai disposti della citata Convenzione e della Commissione CIPRA e su quale debba essere il corretto iter. A tal fine alleghiamo la documentazione relativa.

Confidando sulla Vostra cortese disponibilità Vi porgiamo distinti saluti.

Tolmezzo, 13 giugno 2022

Per il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento: Franceschino Barazzutti, già sindaco di Cavazzo Carnico, presidente onorario dell’Associazione Comuni Terremotati e Sindaci della Ricostruzione del Friuli. 335 6371500

Per il Circolo Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale: Marco Lepre. 327 3505829

Allegati relativi alla stazione di pompaggio di Casteons di Paluzza:

  1. Lettera della Regione.
  2. Manifesto della manifestazione
  3. Volantino invito alla manifestazione.
  4. Articolo del giornale Messaggero Veneto.

Allegati relativi alla stazione di pompaggio di Somplago di Cavazzo Carnico:

  1. Lettera della Regione: il link in celeste alla pagina 3 dà l’accesso al progetto;
  2. Volantone “basta violentare la Val del Lago”
  3. Volantino invito alla manifestazione
  4. Foto della Val del Lago (nord)
  5. Articolo del giornale

Allegati: la stampa sul tema

VAL DEL LAGO – Manifestazione contro il progetto della “Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino” (SIOT): domenica 8 maggio a SOMPLAGO presso la STAZIONE SIOT – 0RE 14.30 –

Riceviamo e pubblichiamo

Basta violentare la Val del Lago!

Manifestiano pacificamente a SOMPLAGO presso la STAZIONE SIOT DOMENICA 8 MAGGIO ORE 14.30.

La “Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino” (SIOT) ha chiesto l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio nell’area della propria stazione di pompaggio di Somplago di Cavazzo Carnico di due generatori termoelettrici per la produzione combinata di energia elettrica e di calore da fonti fossili di potenza elettrica nominale 7,7 MW, di potenza termica nominale 17,1 MWt e delle relative opere ed infrastrutture connesse.

Questo nuovo progetto della triestina SIOT viene proposto mentre:
● le vigenti leggi regionali, che prevedono il “recupero della naturalità e della fruibilità anche turistica del lago” mediante un bypass che porti lo scarico della centrale idroelettrica a valle del lago, restano inattuate;
● il tavolo “Laboratorio Lago”, istituito nel 2019 per elaborare una proposta di bypass, nulla ha prodotto a tutt’oggi;
permane il silenzio dell’assessore competente Scoccimarro, triestino, e del presidente Fedriga, pure triestino, nonostante i ripetuti solleciti a dare attuazione alle vigenti leggi riguardanti il recupero della naturalità del lago e ad attivare il laboratorio lago.

E’ D’OBBLIGO LA MASCHERINA
PARTECIPATE! PARTECIPATE! PARTECIPATE!

A CURA:
– Comitato Tutela Acque Bacino Montano Tagliamento, Via Davanzo 9 Tolmezzo
– Comitato Difesa e Valorizzazione del lago Tre Comuni, Alesso Via Somplago 10

Stampato in proprio 30.4.2022  

https://www.facebook.com/Comitati-Salviamo-il-Lago-di-Cavazzo-o-dei-Tre-Comuni-100485721482759/

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PER SAPERNE DI PIU’Basta violentare la Val del Lago!!! – Appello del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento – – Comitât Friûl (comitatfriul.eu)

Basta violentare la Val del Lago!!! – Appello del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento –

Fotografia del Lago di Cavazzo

RICEVIAMO DA FRANCESCHINO BARAZZUTTI
(Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento)

E PUBBLICHIAMO

(il testo è stato pubblicato  interamente anche sul sito “Non solo Carnia” di cui pubblichiamo il link):

Basta violentare la Val del Lago!!!! – Appello del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento. – Non solo Carnia

Basta violentare la Val del Lago!!!! – Appello del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento.

La “Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino” (SIOT) ha chiesto l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio nell’area della propria stazione di pompaggio di Somplago di Cavazzo Carnico di due generatori termoelettrici per la produzione combinata di energia elettrica e di calore da fonti fossili di potenza elettrica nominale 7,7 MW, di potenza termica nominale 17,1 MWt e delle relative opere ed infrastrutture connesse.

La stazione di pompaggio attualmente riceve l’elettricità dall’adiacente centrale a2a distante soli 30 metri ed è stata ubicata proprio lì per il vantaggio di tale vicinanza. Il nuovo impianto serve a produrre oltre che elettricità anche calore per ridurre la viscosità del greggio (come se finora non scorresse!) e sarà alimentato a METANO (sì a metano!). Quel metano che ci giunge dalla Russia da cui tutti dicono che dobbiamo ridurre la nostra dipendenza energetica.

Come se non bastassero l’imprevidente ubicazione della stazione di pompaggio sulla sponda del lago e dell’adiacente immissario, la bruttura ben visibile dell’enorme serbatoio del petrolio, la centrale idroelettrica con la conseguente rovina del lago, la scomparsa della pesca e le serie di svettanti tralicci con i cavi aerei che portano altrove l’energia e i profitti, l’autostrada con l’impattante viadotto sugli enormi piloni impiantati nel lago e l’inquinamento acustico ed atmosferico, ora si vogliono aggiungere due impianti di produzione di energia elettrica da fonti fossili e relativi annessi con ben due camini alti 15 e 16 metri (loro scrivono che non si vedranno!) che genereranno nella valle anche un incremento dell’inquinamento atmosferico. Con questo progetto la SIOT continua a caricare di servitù la valle mentre realizza lauti profitti. Manca solo che nella Val del Lago ci mettano anche una centrale atomica dato che c’è l’acqua per raffreddare i reattori e che vi giungerà anche l’elettrodotto transalpino dall’Austria!

Da diversi decenni questo oleodotto garantisce l’afflusso del petrolio dal porto di Trieste ai Paesi dell’Europa Centrale nel quadro di una giusta e necessaria politica energetica europea. Ma questo progetto, che si basa sull’impiego del gas metano pur essendo la centrale di pompaggio SIOT immediatamente adiacente alla centrale idroelettrica a2a dalla quale ha sempre attinto l’elettricità necessaria, rappresenta una contraddizione, tanto più se lo consideriamo nel preoccupante attuale contesto energetico, politico e strategico internazionale.

Questo nuovo progetto della triestina SIOT viene proposto mentre:
● le vigenti leggi regionali, che prevedono il “recupero della naturalità e della fruibilità anche turistica del lago” mediante un bypass che porti lo scarico della centrale idroelettrica a valle del lago, restano inattuate;
● il tavolo “Laboratorio Lago”, istituito nel 2019 per elaborare una proposta di bypass, nulla ha prodotto a tutt’oggi;
permane il silenzio dell’assessore competente Scoccimarro, triestino, e del presidente Fedriga, pure triestino, nonostante i ripetuti solleciti a dare attuazione alle vigenti leggi riguardanti il recupero della naturalità del lago e ad attivare il laboratorio lago.
Bisogna porre fine al massacro della Val del Lago. Un “basta” forte lo devono dire gli abitanti della Valle, i rappresentanti istituzionali locali, i Comuni della Valle, le Comunità di Montagna e la Regione. Dicano “NO” a questo progetto della SIOT anche in sede regionale della Conferenza dei Servizi in cui verrà ufficialmente esaminato.

Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento

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BASTA VIOLENTARE LA VAL  DEL LAGO –  PER SAPERNE DI PIÙ

Di seguito si espongono le deduzioni dell’ing. Dino Franzil tratte dall’analisi dei dati dichiarati di progetto e dalle caratteristiche funzionali dei previsti generatori termoelettrici Ecomax 33 ed Ecomax 44 da installare per produrre energia elettrica e per riscaldare il greggio da pompare bruciando la seguente quantità di metano:

Volume orario di gas: V = 790 + 1014 = 1.804 Nmc/h – (Normal metro cubo – ora)
CONSUMO DI METANO
Orario Vh = 1804 mc/h; Giorno Vg = 43.300 mc/g; Anno Va = 14.938.500 mc/a
EMISSIONE GAS DAL CAMINO Ecomax 33 + Ecomax 44
Orario Vh = 15.500 + 19.660 = 35.160 mc/h Giorno Vg = 24×35160 = 843.840 mc/g Anno Va = 345 x 843.840 = 291.124.800 mc/a
Per avere un’idea di tale volume basta immaginare la Val del Lago avvolta da una nuvola dello spessore di circa duecento metri!
CONTENUTO DI TOSSICI NEI FUMI
Anidride Carbonica (CO2 – responsabile effetto serra) emessa come CO in 240 mgr/mc trasformatasi in CO2 con l’umidità atmosferica dal peso di 376 mgr/mc in quantità:
Emissione giorno Qg = 0,000376 x 843.840 = 317,3 kg/g. Emissione anno Qa = 0,000376 x 291.124.800 = 109.463 kg/a pari a circa ( 109 t/a )
Emissione di Ossidi Azoto (NOx) – Dichiarati emessi nei fumi q = 95mgr/mc Emissione giorno Qg = 0,000095 x 843.840 = 80,2 kg/g Emissione anno Qa = 0,000095 x 291.124.800 = 27.700 kg/a. Ossia circa (27.7 t/a )
Ricordando che NOx comprende (NO + NO2) con peso molecolare medio p=38 e che si trasformano in acido nitrico HNO3 con peso molecolare p=63, il peso emesso sarà: p = 63/38 x 95mgr/mc = 157 mg/mc.
Quindi il gas tossico nell’aria presente in un anno peserà:
Q = 0,000157 x 291124800 = 45.706 kg = 45,7 t/A.
Emissioni di Anidride Solforosa ( SO2 ) – Dichiarata in peso p = 15mg/mc. Emissione giorno Qg = 0,000015 x 843840 = 12,65 kg/g Emissioni anno Qa = 0,000015 x 291.124.800 = 4.367 kg/a. Ossia circa 4,3 t/a.
Ricordando che SO2 dal peso molecolare 64, si trasforma in acido solforico H2SO4 dal pm=98, la quantità emessa sarà p = 98/64 x 15 = 22,95 mg/mc. ed il peso del gas nell’aria in un anno sarà: Q = 0,00002295 x 291124800 = 6.681,31 kg = 6,68 t/A.
TOTALE EMISSIONI GASSOSE / Anno:
Q = 109,4+45,7+6,68 = 161,8 circa 162 t/a.

È opportuno ricordare che, reagendo con l’umidità dell’aria, gli ossidi di azoto si trasformano in acido nitrico e gli ossidi di zolfo in acido solforico, entrambi altamente tossici e corrosivi . Sono i responsabili delle ben note piogge acide che bruciano le piante. Associati alle polveri sottili formano il famoso smog che danneggia i polmoni.

EMISSIONE DI POLVERI
Si tratta di polveri sottili tipo Pm2,5 le stesse che creano problemi nelle città, dichiarate nei fumi scaricati in quantità in peso p = 50mg/mc. Emissione giorno Qg = 0,000050 x 843.840 = 42,192 kg/g Emissioni anno Qa = 0,000050 x 291.124.800 = 14.556 kg/a. Ossia circa 14,5 t/a.
TOTALE DI TUTTI GLI INQUINANTI dispersi nell’aria in un anno: Q = gassosi 161,5 + solidi 14,5 = 176 t/anno.
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA
La potenza elettrica dichiarata dei due impianti risulta: Ecomax 33 – Pe = 3.358 Kw + Ecomax 44 – Pe = 4406 Kw = 7.764 Kw – (Totale ).
Se tale è la potenza delle macchine, l’energia disponibile sarà:
Giornaliera Eg = 7.764 x 24 = 186.336 Kwh Annuale per 345 giorni: Ea = 345 x 186.336 = 64.285.920 – Kwh/a = 64.285 Mwh/a.

Quindi: saranno garantiti non meno di 64.250 Mwh anno, di corrente elettrica da utilizzare o da immettere in rete a piacere, o nella nuova rete transalpina.
È una quantità tutt’altro che trascurabile, astuta trovata data la disponibilità di combustibile fossile. Questa quantità di energia corrisponde al 16% della produzione di targa della centrale adiacente e non è certo poco, altro che cercare centraline nei ruscelli…
Resta da vedere se ai responsabili regionali interesserà, o meno, l’intossicazione ambientale che verrà prodotta ed andrà a sommarsi con quella del traffico autostradale e con il disturbo acustico di entrambe le sorgenti. Certo è che il rilascio di tale concessione non può essere giustificato dalla carenza energetica italiana che si prospetta a causa della guerra di Putin, poiché, a tal fine, la quantità prodotta è irrisoria, mentre a livello locale causerebbe un disastro!
Pensando che la dittatura è ripugnante e che troppo spesso la nostra democrazia è solo verbale, la gente locale può solo sperare che non le “cada in testa la tegola” affidandosi al buonsenso di chi la rappresenta.
Diversamente, con l’aggiunta di questi inquinanti a quelli che già emette il traffico autostradale nell’ambiente, non solo si avvelenerà il Lago con le ricadute tossiche di acido nitrico ed acido solforico, ma ne risentirà anche la salute della gente della Val Lago.

INQUINAMENTO AUTOSTRADALE DELLA VAL LAGO
Dire che le auto inquinano non è certo una novità ed anche se uno sente odore di scarico non fa caso più di tanto perché si è abituato, ma tutti sanno che non fa bene alla salute.
Secondo l’ACEA (European Automotive Manifactures Association) il 25% dell’inquinamento totale è dovuto alla trazione motoristica trasporti e di questi il 13% lo producono le auto private. Il grosso dell’inquinamento proviene dalle industrie, dal riscaldamento, dalle centrali termo- elettriche e dal traffico aereo. Preso atto che l’ACEA, nel 2014 ha posto il limite delle emissioni NOx = 0,08 gr/km e per il particolato, o micro polveri, allo scarico Pm = 0,005 gr/km, si presenta la necessità di valutare cosa succede nei 4km d’autostrada della Val-Lago.
IPOTESI: lunghezza percorso L= 4000 m
Numero auto in transito una in andata ed una in ritorno ogni 100m,
totale 80 auto sul tragitto. – Velocità 90km/ora ossia 1500 m/min
Tempo di percorrenza della tratta T = 2,6 min.
Numero tratte percorribili/ora n°=23
Numero auto/ora N=80×23= 1840
Chilometri percorsi K=1840×90=165.600 km/ora.
Chilometri/giorno K = 24 x 165600 = 3.974.400 km/g.
Emissioni / giorno = 0,08 x 3974400 = 318 kg/g
Emissioni/anno Q = 318 x 365 = 116 t/A
Ricordando che gli ossidi di azoto NOx hanno un peso molecolare medio p=38gr e che si trasformano in acido nitrico HNO3 con p=63gr, questo inquinante acido nell’aria peserà in un anno Q = 63/38 x 116 = 191,4 t/A. di gas tossico.
PESO DEL PARTICOLATO
Le polveri sottili sono limitate a p = 0,005 gr/km. Quindi emissioni/giorno Q = 0,005 x 3.974.400 = 19,8 kg/g Emissioni/anno Q = 19,8 x 365 = 7.250 kg/A = 7,2 t/A.
TOTALE INQUINANTI DAL TRAFFICO AUTOSTRADALE Q = 191,4 Gas + 7,2 Polveri = 198,6 t/A

TOTALE INQUINANTI NELLA VAL LAGO
Emissioni Ventilate da SIOT Q = 176 t/A
Emissioni dall’Autostrada Q = 198 Totale Q = 374 t/A

Ripensando a quanto già espresso, si può ben dire e concludere
che per la Val del Lago si presentano oscure nubi all’orizzonte!

A cura del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento
via Davanzo, 9 Tolmezzo 
24 marzo 2022

LAGO DI CAVAZZO: 6 agosto 2021 – conferenza stampa sulla sorprendente risposta dell’assessore regionale Scoccimarro

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Egregi Signori,

invio l’allegato invito alla conferenza stampa che i Comitati ritengono necessario tenere in relazione alla sorprendente risposta dell’assessore regionale Scoccimarro , di cui alleghiamo il testo, ad una interrogazione del consigliere Honsell. Risposta in contraddizione con la vigente legislazione regionale, che pure allego, relativa al “recupero delle condizioni di naturalità e delle fruibilità, anche turistica, del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni”. Legislazione vigente che in assessorato all’ambiente dovrebbero conoscere a meno che non sia stata adottata “a loro insaputa”.

Delle diverse contraddizioni ci limitiamo alla seguente.

Pur di minimizzare le criticità del lago l’estensore della risposta è ricorso alle sole batimetrie fornite da a2a (parte in causa la cui centrale idroelettrica è causa del degrado del lago!) trascurando le ben differenti risultanze dell’approfondito studio dell’ing. Franzil, delle ricerche dell’ISMAR del CNR, della perizia dell’ing. Garzon, incaricato dai Comuni rivieraschi, dal Consorzio BIM Tagliamento e dalle Comunità Montane, per concludere che l’apporto di fango è di 1cm all’anno, dimenticando che, anche se così fosse, poiché la centrale è entrata in funzione nel 1954 da allora ha riversato fango nel lago per 66 anni X 1 cm/anno, che  fanno 66 CM DI FANGO DEPOSITATO SUL FONDALE! Forse che per l’estensore della risposta non basta? Più che sufficiente a distruggere ogni forma di vita.

Che cosa si aspetta ad intervenire!!!

Per i Comitati: Franceschino Barazzutti 

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IL LAGO DI CAVAZZO
O DEI TRE COMUNI

Il fango che non si vuol vedere, la vita che non c’è, le criticità che ci sono, la volontà politica di risolverle che non c’è.

VENERDI’ 06 AGOSTO 2021 ore 10

Udine Palazzo della Regione Sala Kugy

Il Lago Vi ringrazia per la Vostra gradita presenza!

LAGO DI CAVAZZO: cosa aspettano i friulani e le associazioni nate a tutela di questo lago a iniziare a protestare in maniera vigorosa davanti ai Palazzi della politica regionale?

 

 

Riceviamo e pubblichiamo

Con preghiera di dare notizia di questa lettera inviata alla Regione. Grazie.
Franceschino Barazzutti

Al Signor Presidente della Giunta Regionale
Ai Signori Assessori Regionali

Egregio Signor Presidente,
Egregio/a Signor/a Assessore,

Oltre a tecnici e funzionari regionali fanno parte del Laboratorio anche tre esperti nominati dalle tre Amministrazioni Comunali rivierasche. A tutti i componenti va il nostro ringraziamento per aver messo a disposizione le loro competenze ed impegno per la rinaturalizzazione del lago e per quanto fatto finora.

Il Laboratorio Lago, si è riunito finora 4 volte, giustamente confrontandosi in videoconferenza anche con tutti i portatori di interesse. Ma a nostro avviso è necessario che il Laboratorio acceleri i lavori per addivenire quanto prima a una concreta proposta operativa che tramite un bypass porti direttamente le acque di scarico della centrale di Somplago alla galleria di scarico del lago, bypassandolo. Cio’ permetterà sia il ripristino della naturalità e della fruizione turistica del lago, come previsto in uno specifico articolo del Piano Regionale Tutela Acque, sia di garantire un’adeguata portata al Tagliamento, sia di fornire acqua all’agricoltura del Friuli senza interferire con il lago.

Rispondendo recentemente ad una interrogazione sull’attività del Laboratorio l’Assessore Scoccimarro ha dichiarato che si è ancora nella fase in cui “si stanno confrontando i rilievi batimetrici  disponibili per valutare l’effettivo impatto dello scarico della centrale sul fondale del lago”.

Questa dichiarazione dell’Assessore ci preoccupa, vista la notevole quantità di dati già a disposizione sull’effettivo deleterio impatto dello scarico della centrale sul lago ed il suo fondale, a meno che non si dia credito alla interessata favola che sia lo scarico della centrale a garantire la buona salute del lago! Salute ottima nel corso di secoli e secoli, pessima dopo la costruzione della centrale di Somplago!

Per limitarci ai più recenti ricordiamo gli studi sul lago dei geologi Cella e Tosoni, dell’ing. Dino Franzil con il suo libro “Lago Energia Ambiente “, la perizia dell’ing. Franco Garzon, incaricato dai Comuni rivieraschi, dalle 2 Comunità Montane e dal Consorzio BIM. Se cio’ non bastasse ci sono anche gli studi batimetrici effettuati negli anni scorsi dall’Istituto di Scienze Marine (Ismar) di Bologna del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che tramite un drone ha rilevato tutto il fondale del lago, evidenziando come questo sia coperto da uno spesso strato di fango, proveniente dai corsi d’acqua della Carnia.

Inoltre alcuni subacquei hanno recentemente confermato che il fondale del lago è completamente ricoperto dal limo che gli conferisce un aspetto lunare, senza alcuna forma di vita vegetale e animale, attraversato solo da qualche sperduto pesce, al contrario di un tempo quando il lago era ricco di fauna ittica, che sfamò nei secoli la popolazione rivierasca e non solo.
Senza scomodare la scienza ed i subacquei è sufficiente immergere i piedi nell’acqua, peraltro gelida, della spiaggia per sollevare una nuvola di particelle più volatili del fango. Tale condizione del lago ha compromesso la balneazione a tal punto che i bagnanti non frequentano più il lago ma le acque limpide del vicino torrente Palar ad Alesso affollando le sue rive.

E’ tempo di passare finalmente alla proposta operativa del bypass, perchè nel frattempo altro fango continua a depositarsi sui fondali ed è nostro dovere nei confronti delle generazioni future riportare il lago alle condizioni di naturalità, fruilibilità turistica, di pesca, di sport, di balneazione e di svago.

Ulteriori rinvii sarebbero un segnale della mancanza di volontà politica di risolvere le criticità del lago e suonerebbero per la sua Valle, sconvolta anche dall’autostrada con il mastodontico viadotto e dall’oleodotto Siot con
la stazione di pompaggio sita proprio sulla riva nord del lago, come una beffa che si aggiunge al danno.

Il lago, il suo canale di scarico e il Tagliamento rappresentano uno snodo idrico strategico per il Friuli sul quale occorre operare non complicando la situazione, come è stato fatto rilasciando concessioni di centraline sul canale di scarico, ma con una visione d’insieme, con un progetto complessivo che, stante le ricadute positive sull’ambiente, il turismo, l’agricoltura e l’economia possa, beneficiare anche dei finanziamenti europei. Un’ottima occasione poteva essere il Recovery Fund.

Un progetto complessivo che recuperi la naturalità e fruibilità del lago mediante un bypass, fornisca acqua all’agricoltura friulana, alimenti il Tagliamento restituendogli l’acqua che gli è stata sottratta a monte e preveda il funzionamento della centrale di Somplago con modalità funzionali alle esigenze del territorio e non dei suoi attuali azionisti lombardi. Tanto più che la centrale passerà in proprietà della Regione e che è il terminale del sistema idroelettrico del Tagliamento, di un dinosauro di altri tempi incompatibile con l’ambiente e il territorio, che va rivisto poiché realizzato secondo il principio “tutta l’acqua nelle turbine” che ha desertificato i corsi d’acqua della Carnia.

Dalla pubblicazione della legge costitutiva del Laboratorio Lago dei Tre Comuni sono già trascorsi quasi due anni. Alla Regione chiediamo di indicare soluzioni reali dei problemi del lago.

Chiediamo troppo?

Voglia gradire i nostri distinti saluti

Per il Comitato per la difesa e valorizzazione del Lago di Cavazzo
o dei Tre Comuni. Alesso di Trasaghis:
Annamaria Gisolfi
Per il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento. Tolmezzo:
Franceschino Barazzutti
26 aprile 2021

……………………….

COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG

Constatato che la lunga e democratica battaglia delle associazioni di tutela del Lago di Cavazzo non sta ottenendo alcun risultato reale ma solo FINTE PROMESSE e constatata la sordità della politica regionale nemica del Friuli e amica dei poteri economici forti, cosa aspettano i Friulani ad andare in piazza  con le bandiere del Friuli?

Questa è l’unica forma di protesta che la politica triestina ascolta…..

Fino a quando i Friulani sceglieranno di “farsi prendere in giro” dalla politica dei palazzi regionali con “FINTE PROMESSE”?  PAR FURLAN SI DÎS “VONDE”!!

Buine leture:  https://comitat-friul.blogspot.com/2018/12/lago-di-cavazzo-il-bypass-e-unopera-che.html?fbclid=IwAR0Og2yz-R_3-U5tKtfXDZUa7ID30n4g1p5QwMm3eE7FSQlnkHn9VyZS4D4

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