BASTA CONSUMARE SUOLO PUBBLICO
CON PROGETTI ORMAI SUPERATI!
“(…) «È necessario chiarire fin da subito i veri numeri del traffico che verrebbe coinvolto qualora si costruisse la bretella San Vito al Torre-Nogaredo, considerato che i dati attualmente citati nel progetto si riferiscono a un contesto profondamente mutato rispetto a vent’anni fa quando era stato avviato il ragionamento sull’opportunità di realizzare un nuovo collegamento stradale a supporto del Distretto della sedia». Così è intervenuto il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, oggi, nel corso dell’audizione in IV Commissione dei rappresentanti del Comitato No strada San Vito-Nogaredo sul collegamento stradale Palmanova-Manzano. (….)”
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Cosi si è espresso il “Comitato No Strada San Vito – Nogaredo” in IV Commissione il 15 giugno:
“(…) durante un’audizione riservata ai rappresentanti del Comitato No strada San Vito-Nogaredo. (…). Utilizzando un video esplicativo, dal canto loro, gli auditi si sono concentrati sulle problematiche legate alla viabilità lungo il collegamento tra il casello autostradale di Palmanova e Manzano, auspicando “di non veder realizzate strade inutili e by-pass in fase di progettazione come quello tra San Vito e Nogaredo al Torre”, ma sostenendo piuttosto l’adeguamento di arterie già esistenti come la Sp50, la Sp2 e la Sr252. L’audizione ha aperto la seduta pomeridiana della IV Commissione, moderata dal vicepresidente Lorenzo Tosolini (Lega), facendo esplicito riferimento agli “800 ettari di campi e boschetti che si estendono tra San Vito, Nogaredo, Ialmicco e Visco dove, nel bel mezzo di una zona agreste, si vuole costruire un’inutile e costosa strada. Un vero ecomostro che, a partire da una rotonda sulla Sr252, promette di deturpare i paesaggi”. Lo scenario dipinto dagli ospiti prende il via da una serie di scelte prese “oltre 20 anni or sono, nel pieno dello sviluppo dell’industria della sedia, per snellire il traffico tra Manzano e il casello autostradale di Palmanova. Oggi – è stato tuttavia rimarcato – il flusso si è drasticamente ridotto e perciò nuove arterie non servono più neppure alle industrie del Manzanese”. I portatori di interesse hanno anche evidenziato come “il percorso sia stato più volte modificato, anche in seguito alle vibranti proteste delle comunità coinvolte. Nel 2016 si è deciso di riqualificare solo le strade esistenti, eccetto il tratto San Vito-Nogaredo che va migliorato e messo in sicurezza. La via corretta è quindi il miglioramento dell’esistente, senza distruggere ulteriori terreni, spendere inutilmente denaro pubblico e danneggiare l’agricoltura e l’ambiente”. “Sarebbe un disastro, perché la strada corre da 3 a 7 metri sul piano di campagna – hanno spiegato Edo Billa, Monica Govetti ed Eric Nardin – e costituisce quasi un argine attraverso 800 ettari di campagna, spaccando quasi a metà l’area e sconvolgendo la viabilità rurale. Non a caso abbiamo raccolto oltre 70 firme contrarie di agricoltori locali. Il traffico si è comunque ridotto del 90% su una strada che ha sempre retto, senza problemi di incidenti. Tra le cause del declino del Manzanese, del resto, non viene mai rilevato il problema della viabilità”. La richiesta del Comitato è infine quella di “procedere a una nuova analisi del traffico che – si sono detti certi i suoi rappresentanti – dimostrerà come il by-pass sia del tutto inutile. Piuttosto, vanno messe in sicurezza e riqualificate le strade esistenti, evitando una scelta devastante”. (…)”
FONTE: (leggi la notizia) – Foto FVG – Archivio immagini
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DOMANDA: Perchè la Giunta regionale Fedriga e il competente assessore regionale, sono così ottusi da intestardirsi a voler realizzare un progetto pensato 20 anni fa quando il “Distretto della sedia” era una realtà molto diversa dalla attuale? In questo Distretto il volume dei traffici stradali si è moltissimo ridimensionato: perchè la politica regionale non ne tiene conto? La nuova strada oggi non serve più: basta sistemare l’esistente come dimostrato in audizione dai rappresentanti del “Comitato No strada San Vito-Nogaredo”. Non possiamo che concordare con la tesi esposta da questo comitato.