Perchè la regione penalizza il “Palio teatrale studentesco Città di Udine”?

 

Il Palio non molla: pronta a partire la 52a edizione. Presentazione questa mattina al Palamostre

Perchè una realtà dal grande spessore sia culturale che educativo come il “Palio teatrale studentesco Città di Udine” è stata penalizzata dalla Giunta Fedriga?

Non ci sono dubbi sul fatto che se pari realtà fosse espressa da Trieste, sarebbe stata non solo super-finanziata dalla Regione, ma oggi non sarebbe costretta a ricorrere al TAR per avere giustizia e riconosciuti i suoi diritti……

L’AUTONOMIA SBAGLIATA – Comunicato Stampa del 4 agosto 2022

 

COMITATO PER L’AUTONOMIA E IL RILANCIO DL FRIULI

Comunicato stampa

L’AUTONOMIA SBAGLIATA
4 agosto 2022

In questi giorni il Consiglio regionale ha approvato un “assestamento di bilancio” di oltre 800 milioni distribuendo soldi a destra e manca, con grandi comunicati trionfali della Giunta e del presidente Fedriga, 800 milioni derivati da “avanzi” del 2021.

Contemporaneamente arriva la notizia che l’azienda sanitaria del Friuli centrale ha un deficit di 116 milioni. Sempre nel 21. Si può immaginare che simili deficit interessino anche le altre aziende regionali, gestite tutte in piena autonomia dallo Stato, ma il deficit, nella sanità è dato da quanto stanziato dalla Regione rispetto allo speso e quindi il deficit è dovuto, banalmente, al sotto finanziamento regionale.

Detto in un altro modo: la Regione ha risparmiato sulla sanità per costruirsi un tesoretto da elargire in vista delle prossime elezioni, mentre il pronto soccorso di Udine esplode, i professionisti migliori si licenziano, mancano oltre 200 medici e infermieri.

Chissà se agli elettori/elettrici interesserà più l’ennesimo bonus o un servizio sanitario efficiente?

In ogni caso, oltre vent’anni fa la Regione aveva ottenuto la piena autonomia per la gestione della sanità per difenderla e migliorarla, non per saccheggiarla!

Il Presidente
Paolo Fontanelli

“Minoranze linguistiche e legge elettorale” – Avv. Felice Besostri

 

ll 25 settembre si vota per il rinnovo del Parlamento italiano: ancora una volta (sarà la terza) con una legge elettorale incostituzionale.

E le minoranze linguistiche? Ancora una volta avremo una pesantissima discriminazione a danno di questa categoria di cittadini….. salvo i tedeschi della provincia di Bolzano e gli italiani della provincia di Trento!

Il Friuli – VG ha 4 seggi senatoriali in totale e la Sardegna ne avrà  5, pur essendo più popolose del Trentino-Alto Adige che avrà: 3 senatori  per la provincia di Trento e 3 senatori la Provincia di Bolzano (ossia 6 senatori!!) .

Ma nessuno in questo caldo agosto ne parla….. o lo denuncia! Troppo impegnati a creare coalizioni che mettono assieme “cani e porci”?

E Massimiliano Fedriga perchè tace? Forse non lo sa che sta governando una regione che è a statuto di autonomia speciale grazie alla presenza di tre minoranze linguistiche riconosciute e tutelate ai sensi dell’art. 6 della Costituzione italiana (friulani, sloveni e  germanici)?  

Così si è espresso l’avv. Felice Besostri.

Buona lettura

“Minoranze Linguistiche e Legge elettorale” articolo a firma di Avv.Felice Besostri.

Perchè Massimiliano Fedriga ha cancellato il “Vigneto Friuli”?

Manifestazioni come la Fiera dei vini dei Colli orientali rappresentano e sono in sintonia completa con marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia” che propone su una vetrina internazionale le eccellenze della nostra terra. I riconoscimenti alla produzione vitivinicola del nostro territorio sono numerosi: è una produzione spesso di nicchia, perché non abbiamo i numeri delle altre regioni, ma la qualità è indubbia”.
Lo ha sottolineato il presidente della giunta della Regione Massimiliano Fedriga inaugurando la 51ma Fiera dei Vini Colli Orientali del Friuli a Corno di Rosazzo.(….)

Il territorio della Doc Friuli Colli Orientali è vocato alle viti fin da epoca Romana e si estende su superficie che comprende i comuni nella fascia centro orientale del territorio di Udine, vicino al confine con Slovenia: Tarcento, Nimis, Povoletto, Attimis, Faedis, Torreano, la parte est di Cividale, San Pietro al Natisone, Prepotto, Premariacco, Buttrio, Manzano, San Giovanni al Natisone e, appunto, Corno di Rosazzo.”

Tratto da:  https://friulisera.it/enogastronomia-fedriga-fiera-vini-colli-orientali-vera-eccellenza-fvg-e-fa-dimenticare-la-sanita/

……………………

COMMENTO:

Perchè anche il famosissimo, “Vigneto Friuli”,  viene sistematicamente cancellato dalla Giunta Fedriga nascondendolo sotto l’insulso slogan “Io sono FVG”?

Il Vigneto Friuli – Undici denominazioni di origine per il “Vigneto Friuli” che si estende su un’area di oltre 25 mila ettari. Se ne prendono cura 24 mila addetti, che seguono tutte le fasi della produzione dalla vigna, alla cantina, alla bottiglia ed al mercato. Un vigneto che per il 35% è collocato in area collinare, per la parte restante in terreni pianeggianti; in entrambi i casi – con la sola eccezione del Prosecco – la produzione non può superare gli 85 quintali di uva per ettaro. Tratto da:  https://ribollagialla.org/introduzione/ – “

Il vino friulano è famoso in tutto il mondo, legato al SOLO nome “FRIULI”,  e non ha certo bisogno di slogan assurdi e senza senso come lo slogan “io sono FVG”, per farsi pubblicità e per farsi conoscere.

Parlando di vini basta utilizzare il nome Friuli, nome  già noto  e conosciuto come territorio in cui si producono vini eccelsi: non serve altro!

Il famosissimo “Vigneto Friuli”?  Per Fedriga è….FVG!!
Ma non si vergogna a sfidare le più elementari regole del marketing? I grandi vini friulani ( in particolare i bianchi che stravincono a livello internazionale) sono già conosciuti nel mondo come “vigneto Friuli” e DOC FRIULI…..non servono marchi INSULSI come “Io sono FVG”!!!

NO all’insulso  slogan “IO SONO FVG”!  NO  all’insulto al “Vigneto Friuli”, cancellato andando contro ogni regola del marketing e ogni rispetto della identità friulana e del suo ricco patrimonio enogastronomico!

Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) di Trieste: le comunità locali non sono una colonia. Perchè la Regione risulta violare la “Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi”?

 

 

 

RICEVIAMO da
“Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento”
“Circolo Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale”

 E PUBBLICHIAMO 

………….

Si invia l’allegato con preghiera di darne notizia.
Distinti Saluti.
Franceschino Barazzutti:

Al Segretariato Permanente
della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi
viale Druso,1 39100 BOLZANO

info@alpconv.org, giulia.gaggia@alpconv.org

Spett. CIPRA Italia via Pastrengo, 13 10128 Torino

vanda.bonardo@gmail.com, francesco.pastorelli@cipra.org

Al Ministero della Transizione Ecologica Via Cristoforo Colombo, 44 00147 Roma

urp@mite.gov.it, angelini.paolo@mite.gov.it

Egregi/e Signori/e,

la Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) di Trieste, gestrice del tratto italiano dell’oleodotto Trans Alpine Line (TAL) che sin dai primi anni ’60 trasporta il petrolio greggio dal porto di Trieste all’Europa centrale attraverso il Friuli e le sue valli alpine, ha deciso di rendere energeticamente autonome le quattro stazioni di pompaggio in territorio italiano: quella di partenza di San Dorligo della Valle, di Reana del Rojale, di Somplago di Cavazzo Carnico, di Casteons di Paluzza.

   La SIOT intende rendersi completamente autonoma in campo energetico sganciandosi dalla rete nazionale nonostante l’oleodotto abbia normalmente funzionato attingendo la corrente elettrica della rete nazionale, qui ben alimentata dalla presenza di grandi centrali idroelettriche, ed ha depositato in Regione domanda di installazione anche nelle centrali di pompaggio di Paluzza e di Somplago, site in territorio montano, di due gruppi ciascuna di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e termica da fonte fossile qual è il metano.

L’adozione di tale combustibile fossile crea notevoli problemi in particolare nella stretta Valle del But dove è ubicata la stazione di pompaggio di Paluzza e nell’altrettanto stretta Valle del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni dove è collocata la centrale di pompaggio di Somplago.

La SIOT ha presentato i progetti in Regione senza alcuna interlocuzione con le comunità locali come se le valli fossero una colonia a piena disposizione degli interessi della SIOT, in barba alla transizione ecologica, alla salute degli abitanti della Valle del But e della Val del Lago, alla necessità di svincolarsi dalla dipendenza del metano russo. Sebbene il progetto riguardi l’unitarietà del tratto italiano dell’oleodotto la SIOT lo ha “spezzettato” in quattro interventi (San Dorligo, Reana del Rojale, Somplago e Paluzza) ciascuno della potenza elettrica nominale di 7,7MWe e di potenza termica nominale di 17,1 MWt per sminuire le notevoli potenze complessive pari a 7,7 x4=30.8 MWe e 17,1×4 =68,4 MWt e le conseguenti emissioni.

Nel 1911 gli abitanti della Valle del But nelle Alpi Carniche costituirono la Società Elettrica Cooperativa Alto But (SECAB) per trasformare le loro acque in energia elettrica pulita che tuttora viene distribuita a condizioni decisamente favorevoli non solo ai soci ma anche ai non soci, alle aziende e ai Comuni della Valle del But. Energia pulita che da allora ha permesso di mantenere pulita e salubre l’aria nella valle. Riguardo alla Val del Lago una serie di leggi regionali, tra cui il Piano Regionale di Tutela delle Acque prevedono per il lago, il più grande della regione, il ripristino delle sue condizioni di naturalità e della fruibilità anche turistica; leggi con le quali il progetto della SIOT è incompatibile.

L’installazione dei generatori con due camini di 15 e di 16 metri fumanti 24 ore su 24 e inquinanti l’aria della valle ristretta e limitata a nord da monti alti sino a 2000 metri a confine con l’Austria rappresenta uno schiaffo a quella civile cultura energetica degli abitanti della valle del But che l’ha mantenuta pulita e che trova la sua sintesi nella storia e nel presente della SECAB. Uno schiaffo anche alla vocazione turistica del comprensorio.

    Per contrastare questo progetto si è svolta a Paluzza domenica 5 giugno una partecipata manifestazione contro il progetto della SIOT. Analoga manifestazione si è svolta davanti alla stazione di pompaggio SIOT di Somplago domenica 8 maggio.

Nonostante la contrarietà dei Comuni interessati espressa con deliberazione dei Consigli comunali , di tutti i Comuni della Carnia e della Val del Lago, della Comunità di Montagna della Carnia e della Comunità di Montagna del Gemonese, della popolazione della Val del Lago e della Carnia intera la Regione Friuli Venezia Giulia tira dritta verso una sbrigativa approvazione del progetto SIOT. Lo fa attraverso la procedura semplificata ed escludente la valutazione d’impatto ambientale (VIA) “Avvio di procedimento e indizione della conferenza di servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona”, come da comunicazione della Regione ai Comuni, nonostante le prescrizioni del protocollo energia della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi e le reiterate richieste di applicarle.

Seguiamo costantemente l’evolversi della situazione. Se il motivo principale del potenziamento dell’oleodotto SIOT Trieste-Europa Centrale era compensativo della prevista interruzione per embargo dell’oleodotto Druzhba, che rifornisce direttamente dalla Russia i Paesi dell’Europa Centrale, ebbene l’affermarsi dell’opposizione di questi Paesi a tale interruzione ha spostato l’embargo sul petrolio russo via mare con conseguente inutilità del potenziamento dell’oleodotto TAL-SIOT come riportato dal Messaggero Veneto del 1 giugno 2022 che si allega.

Trovandoci per la prima volta ad affrontare questa situazione, siamo con la presente a chiederVi la cortesia di supportare nelle sedi opportune la nostra azione di opposizione a questi progetti e di fornirci precise indicazioni sulla rispondenza o meno dell’operato della Regione Friuli Venezia Giulia ai disposti della citata Convenzione e della Commissione CIPRA e su quale debba essere il corretto iter. A tal fine alleghiamo la documentazione relativa.

Confidando sulla Vostra cortese disponibilità Vi porgiamo distinti saluti.

Tolmezzo, 13 giugno 2022

Per il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento: Franceschino Barazzutti, già sindaco di Cavazzo Carnico, presidente onorario dell’Associazione Comuni Terremotati e Sindaci della Ricostruzione del Friuli. 335 6371500

Per il Circolo Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale: Marco Lepre. 327 3505829

Allegati relativi alla stazione di pompaggio di Casteons di Paluzza:

  1. Lettera della Regione.
  2. Manifesto della manifestazione
  3. Volantino invito alla manifestazione.
  4. Articolo del giornale Messaggero Veneto.

Allegati relativi alla stazione di pompaggio di Somplago di Cavazzo Carnico:

  1. Lettera della Regione: il link in celeste alla pagina 3 dà l’accesso al progetto;
  2. Volantone “basta violentare la Val del Lago”
  3. Volantino invito alla manifestazione
  4. Foto della Val del Lago (nord)
  5. Articolo del giornale

Allegati: la stampa sul tema