Articolo – a firma di Remo Brunetti – pubblicato sul quotidiano il Messaggero Veneto di Udine, domenica 12 gennaio 2020, Rubrica “LE IDEE” a pagina 41
“I PREGIUDIZI SULLA MINORANZA LINGUISTICA FRIULANA
Sembra che i pregiudizi sulla minoranza linguistica friulana siano duri a morire. Speravamo che ormai il vecchio concetto ottocentesco di “Nazione=Stato” fosse stato superato, ma pare non sia così. Per alcuni il termine “nazione” è ancora sinonimo di “Stato”. Eppure, anche per il Consiglio d’Europa, il concetto di “nazione”, a livello sia intellettuale che giuridico, non è più legato al concetto di “Stato” e sono riconosciute “nazioni” anche quelle comunità che, pur non essendo riuscite a crearsi un loro Stato, hanno tuttavia tutti i requisiti per essere una “nazione” (storia unitaria, lingua, identità, ecc.).
Esistono purtroppo, dei politici di questa regione a Statuto Speciale, che non vogliono riconoscere ai friulani, i diritti di cui già godono i valdostani, i tedeschi, i ladini del Tirolo, e gli sloveni del Friuli-Venezia Giulia. A sostegno di questa contrarietà , essi affermano che i friulani non sono una minoranza nazionale come le soprannominate, ma solamente una minoranza linguistica storica. Insomma…per loro i friulani sarebbero una minoranza di serie B!
Tuttavia per la Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo il 1º febbraio 1995, sottoscritta e ratificata anche dall’Italia, il termine giuridico “minoranza nazionale “ è considerato equivalente a quello di “minoranza linguistica“. Rappresentano entrambi la medesima fattispecie giuridica a livello europeo. Ogni cinque anni il Comitato del Consiglio d’Europa, cui è demandato il compito di vigilare sull’applicazione di questo trattato internazionale, visita i singoli Stati che hanno ratificato il trattato stesso, tra cui anche l’Italia. Relativamente allo Stato italiano, il Comitato visita le comunità riconosciute come minoranze linguistiche dalla legge 482/99, incluse quelle sarde, friulane, occitane, ladine, etc., considerate anche sul piano istituzionale e formale minoranze nazionali al pari delle comunità slovene, germanofone o francofone che vivono in Italia.
Nella L.r. 18 dicembre 2007 nr. 29 della regione Friuli-VG, “norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana”, all’art. 2 (principi) lettera “e bis” si fa espressamente richiamo alla Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa.
Inoltre merita di essere ricordata la sentenza interpretativa della Corte Costituzionale n°215/2013 che vieta le discriminazioni tra una minoranza e l’altra.
Sappiano dunque questi politici che la minoranza linguistica friulana ha gli stessi diritti di quella ladina e slovena. E che ogni atto discriminatorio verrà punito in cabina elettorale.
Remo Brunetti – Cavazzo Carnico”
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La redazione del Blog ringrazia l’amico Remo Brunetti per averci concesso la pubblicazione del suo documento.
Non c’è alcuna differenza, sia concettuale che giuridica, tra le comunità minoritarie “friulana, slovena e germanica” della nostra regione. Quante volte dovremo ancora continuare a ricordare quanto chiaramente spiegato nel documento di Remo Brunetti? Vonde!