“FRIULI – Recovery Fund e coesione sociale”: Comunicato Stampa del 14 maggio 2021

Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl

COMUNICATO STAMPA

Udine, 14 maggio 2021

A proposito di PNRR e Friuli

PNRR o “Next Generation EU Recovery Plano Recovery Fund, comunque vengano denominati, sono soldi per lo più a prestito che dovrebbero servire a rilanciare in modo duraturo l’economia, a favorire la transizione ecologica, a fare riforme ed a rafforzare la coesione sociale.

Bello! Peccato che le centinaia di pagine dei progetti non ricordino mai un aspetto fondamentale della coesione sociale ovvero che un popolo, la gente, per sentirsi parte di una comunità, non dovrebbe dimenticare le proprie radici, la propria lingua.

Ci saremmo aspettati per il Friuli, terra che vede la presenza della seconda minoranza linguistica in Italia, ufficialmente riconosciuta dallo Statuto regionale con 600 mila parlanti, progetti specifici come ad esempio una maggior presenza del friulano nella RAI. Una cosa semplice, finanziabile, indubbiamente utile per la coesione sociale e per il rispetto della Costituzione italiana (art. 6 e 3 Cost) che, con altre azioni, porterebbe anche ad una crescita del PIL regionale come è stato rilevato già da anni in Galles e Scozia dove le lingue locali hanno trovato una attenta valorizzazione.

Invece ci troviamo con un progetto come quello per l’autostrada Gemona-Cimpello che causerà, come già vent’anni fa, polemiche e una esacerbazione delle contrapposizioni tra territori, associazioni, sindacati e politica. Per poi finire nel nulla poiché nei cinque anni del Recovery found si può considerare impossibile portare a termine una simile opera.

L’ennesimo rinnovo della convenzione tra Governo e RAI che nulla prevede di nuovo per i friulani conferma la disattenzione o la preclusione sul tema, nonostante petizioni e prese di posizione di pochi politici e dimostra quanto siano lontani i Governi dal Friuli, in particolare di questo ultimo decennio, sia a Roma che a Trieste, qualunque siano i colori.

Ben altra attenzione ha prestato ad esempio l’attuale presidente regionale Fedriga alle richieste relative allo sviluppo del porto di Trieste…

Speriamo che, in vista del prossimo rinnovo della convenzione, tra soli sei mesi, la voce dei friulani risuoni più forte!

il presidente
Paolo Fontanelli

“NextGeneratioEU”: Trieste non è la regione e vanno tenute presenti anche le eque aspettative del milione di cittadini che vivono in Friuli

Il F-VG e la questione ferroviaria. Un commissario non basta

di GIORGIO CAVALLO

La notizia è ormai ufficiale. La nomina di Vincenzo Macello a commissario per la realizzazione della velocizzazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste all’interno del quadro giuridico degli interventi ”sblocca cantieri” definisce la volontà governativa di procedere alla realizzazione dell’opera. Ma, salvo impacci successivi per un progetto non proprio condiviso, definisce anche che il quadro dei finanziamenti esistenti, attualmente poco più di 200 milioni di euro necessari e spendibili subito per adeguamenti tecnici, sarà completato per sostenere l’intera spesa. Si tratta della cifra di 1,8-2,2 miliardi di euro, recuperabili da un inserimento dell’opera nell’ambito del PNRR o NextGeneratioEU che dir si voglia.

La cosa non è banale anche perché nella prima bozza dello stesso PNRR approvata dal governo Conte (Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile) la segnalazione prioritaria di RFI non lo prevedeva e l’unica presenza regionale riguardava una misteriosa tecnologia per la connessione con la linea Udine-Cividale.

Ma cosa rappresenta questa decisione per il sistema ferroviario? Un decente servizio di “Frecce Rosse” per i cittadini di Trieste ed una giustificazione a posteriori della Fortezza Bastiani con scalo ferroviario presso l’aeroporto di Ronchi. Non è roba da buttar via, a patto di non fare sfracelli ambientali pur di spendere la massima somma prevista.

Credo però sia giunto il momento di affrontare l’intera questione del rinnovo di infrastrutture ferroviarie nel F-VG visto che la piattaforma logistica “oceanica” illumina il nostro futuro e richiede una interlocuzione con tutto il sistema di gestione dei passeggeri coinvolgendo sia le linee di attraversamento geografico sia le eque aspettative del milione di cittadini che nella Regione diffusa vivono.

Le richieste non mancano. La linea Udine-Mestre postula un trattamento simile alla Trieste-Venezia, l’uso strategico del collegamento Cervignano-Udine attende di essere affrontato, il nodo di Udine nel suo rapporto con la città è da tempo maturo, la linea di Gorizia non può diventare un ramo morto ma apre plurime prospettive trans statali, alcune tratte dell’area pordenonese hanno un futuro in una prospettiva di sostenibilità, se non altro per la logistica collegata al sistema produttivo territoriale.

La pianificazione regionale di settore e di riferimento quale il Piano delle Infrastrutture di Trasporto è ormai un cimitero degli elefanti abbandonato da 10 anni ed appartiene ad un’epoca geologica precedente. Serve la costruzione di una visione attuale e coerente con le prospettive generali future, magari proprio quelle digitali e green auspicate dal Next GeneratioEU, da tradursi in un chiaro ridisegno delle infrastrutture ferroviarie della nostra Regione. E’ un compito che deve essere costruito con una interlocuzione tra amministrazione regionale, RFI e governo ma anche con gli enti locali interessati in uno spazio di chiarezza per quanto riguarda l’informazione ai cittadini. Evitando di fare dell’argomento un puro stillicidio di giochi politici magari di volte in volta finalizzati a scopi elettorali.

Questa vicenda è dirimente sul futuro assetto infrastrutturale della Regione ed anche sulla sua stessa tenuta istituzionale. Per la verità aveva avuto una sua mitica collocazione nell’ambito della Legge Obiettivo del 2001, al tempo libro dei sogni per tutti i gusti, non solo ferroviari. Oggi non può essere giocata con colpi di mano od atti clandestini che provocano unicamente sussurri di stampa. La Regione F-VG deve costruire un tavolo pubblico di confronto ed un accordo globale con lo Stato e le Ferrovie in cui si chiarisca quali programmi verranno attuati, in quali tempi, con quali risorse (eventualmente del PNRR) e su quali progetti.

Giorgio Cavallo – 17 aprile 2021

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L’analisi a firma dell’ing. Giorgio Cavalloche ringraziamo per averci concesso la pubblicazione sul nostro Blog del suo studio – è stata pubblicata il giorno 22 aprile sul quotidiano Il Messaggero Veneto di Udine.

La Redazione del Blog

“NEXT GENERATION-UE”: NISSUNE STRATEGJIE PAL FRIÛL – di FULVIO MATTIONI (publicât su “La Patrie dal Friûl”)

Gjavât fûr da:

La Patrie dal Friûl – Avrîl 2021

“Next Generation-UE”:
nissune strategjie pal Friûl

di  Fulvio Mattioni

Fulvio Mattioni

 

Un an indaûr o proponevi su chest periodic une “Conference pal rilanç dal Friûl” e un “Plan pal Rilanç dal Friûl” prontâts cul impegn di dutis lis fuarcis politichis regjonâls. Il motîf? I numars inte tabele lu mostrin cun fuarce, ancje se no son stâts bogns di discjadenâ chel sens di responsabilitât e di braùre che nus à permetût, câs unic in Italie, di bati il taramot dal ‘76 e di rivâ al benstâ. A son numars che a contin tantis robis. Di fat, a disin che, un, intal periodi de Grande Crisi la Italie e à cognossût la infelicitât che e ven de decressite dal redit (-4,6%) . Doi, che la infelicitât e à produsût tante frustrazion parcè che e je stade decressite “in solitarie”, ven a stâi uniche tra lis 50 economiis mondiâls plui impuartantis. Trê, che nol è vêr il sproc “mâl comun mieze gjonde” stant che la Eurozone e je cressude di cuasi il 10%. Cuatri, che il Friûl – intindût tant che ex provinciis di Gurize, Pordenon e Udin – al à vivût un tas di infelicitât identic a chê dal Meridion di Italie e ecuivalent, par ducj i doi, a un “patatrac” dal redit dal 10,7%.

Cuint, che la ex provincie di Udin e à fat fintremai piês: pardabon un “patasgnachete” (rindial la idee dal bot?) dal -15,3%! Sest e ultin, che la cressite dal redit e à interessât dome la ex provincie di Triest (+5,2%): brave la classe dirigjente triestine, no mo?

◆ Al mancje ancjemò il 2020, an pandemic, che in maniere malinconiche si siere cuntun bot dal redit talian dongje dal 9% e cun risultâts piês dal nestri Friûl e de ex provincie di Udin. Tirìno lis sumis? I dâts a fevelin clâr, ma al è cui che al stime che il Friûl tra il 2008 e il 2020 al vedi pierdût plui o mancul il 20% de proprie economie e la ex provincie di Udin plui di un cuart!

◆ Se si à voie di tornâ in pîts no si po no considerâ che la Union Europeane, propit intal 2020, e à metût in cjamp la strategjie “Next Generation-UE” pal trieni 2021-2023, dotantle di 750 miliarts, e la nestre Italie e je la prime beneficiarie cul 27,8% dal totâl comunitari, vâl a dî 208,6 miliarts. La mission urgjente de RA-Fvj, duncje, e je chê di promovi progjets – soredut inte aree furlane che e je l’85% di chê regjonâl – par un impuart di 4,5 miliarts di euros tal segn de “ripartence” e de “resilience”. La Comission Europeane (CE) e domande, però, un Plan Nazionâl pe Ripartence e la Resilience dentri dal Avrîl dal 2021 che al à bisugne di Plans regjonâi, ancje se no domandâts in maniere formâl.

RilanciaFriuli, duncje, al à fat une videoconference su “Il Friûl e il Plan Regjonâl pe Ripartence e la Resilience” (PRRR), disponibile sul so sît. Lu à fat parcè che la nestre autonomie e à di cjapâ la ocasion iripetibile dal inseriment lavoratîf e sociâl dai nestris fîs e nevôts dentri di un disvilup sostignibil, sedi dal pont di viste ambientâl che energjetic. Oportunitât, però, che no mostre olme inte programazion strategjiche regjonâl, che si limite a un “copie e incole” des puestis finanziariis dai agns prime. Ce si aial fat fin cumò? Une Delibare di Zonte “cjarsuline” (la n. 1849 dai 11.12.2020) dal titul “Contribût de RA-FVJ al Plan Nazionâl pe Riprese e Resilience” che, intune desene di cartelutis (definidis in maniere pompose “liniis strategjichis”) e domande al Guvier nazionâl ben 10,6 miliarts di euros. Ma cence nissun progjet concret, par caritât!

◆ La Regjon Venit, invezit, intal so PRRR e propon ben 156 progjets descrits in 460 pagjinis a justificazion dai 25 miliarts domandâts. Domande: isal clâr che nol funzione che la UE (o il Stât talian) ti da i bêçs, tu tu ju spindis cemût che tu vuelis e dopo tu ju rindicontis? Isal clâr che la strategjie NG-Fvg e covente par creâ lavôr par nestris fîs e nevôts (che di 6 agns a scjampin tal forest) e pai imigrâts economics che a coventin ae economie e aes fameis nostranis? Us ziri la domande finâl de videoconference: isal chest, il Friûl che nus plâs, chel che o volìn par nô e par chei che a vignaran?

◆ De rispueste a divegnin lis politichis di meti in vore. Che o riassum cussì: miôr stâ sù a pêl cun tancj ristôrs par un trieni, o pûr cressi cun continuitât par vê un futûr dignitôs? La sielte di RilanciaFriuli e je chê di ripartî e di cressi a benefici nestri ma, soredut, di cui che di pôc nus à dât la volte – e di cui che si prepare a fâlu – intal lavôr e inte vite. La Zonte regjonâl e stime il PRRR un libri dai siums (di no scrivi, naturâl), il Consei regjonâl, invezit, al propon un “taule di lavôr che e cjali lontan” sul argoment atîf dai 9 di Març. Par ce tegnial e ce vuelial fâ l’univiers furlanist? ❚

Fulvio Mattioni, economist RilanciaFriuli