REFERENDUM: E ORA, A URNE CHIUSE? SI RESTITUISCA AI CITTADINI IL DIRITTO COSTITUZIONALE DI SCEGLIERE I PARLAMENTARI E SI CANCELLI LA CIRCOSCRIZIONE ELETTORALE EXTRA-LARGE TRIESTINA!!!

 

 

E ora “SUBITO” una nuova legge elettorale che “RESTITUISCA” ai cittadini il “DIRITTO COSTITUZIONALE” di scegliere i parlamentari.

BASTA LISTE BLOCCATE!

“SI’ ” ALLE PREFERENZE!

“NO” ALLE PLURICANDIDATURE CHE “BLINDANO” I “FEDELISSIMI” AL CAPO-PARTITO garantendo loro COMUNQUE  una poltrona in Parlamento! Senza una legge elettorale “proporzionale puro”, i “FEDELISSIMI” continueranno ad essere eletti anche se i cittadini “NON LI VOGLIONO” e “NON LI STIMANO”, solo perchè occupano “posti in lista  blindati”.

“SI'” AL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE DA TROPPI ANNI VIOLATA DA INIQUE LEGGI ELETTORALI MAGGIORITARIE poi dichiarate incostituzionali dalla Consulta.

“SI'”  A NORME ELETTORALI  CHE TUTELINO ANCHE LE 12 MINORANZE LINGUISTICHE RICONOSCIUTE AI SENSI DELL’ART. 6 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA (legge 482/99).   Non ci sono solo i tedescofoni della provincia di Bolzano…..  

E PER QUANTO RIGUARDA IL FRIULI:

“SI” ALLA CANCELLAZIONE DELLA CIRCOSCRIZIONE ELETTORALE EXTRA-LARGE TRIESTINA: è incostituzionale perchè penalizza la minoranza linguistica friulana, i friulani e il Friuli a favore  esclusivamente dei candidati della città di Trieste  (nelle ultime elezioni abbiamo avuto un eletto triestino ogni 30.000 abitanti, in Friuli uno ogni 82.000!)

La Governabilità si garantisce con il dialogo, il confronto politico e gli accordi tra le forze politiche che siedono in Parlamento e non consegnando quest’ultimo ai Capi-partito dei Movimenti politici che nella migliore delle ipotesi hanno raccolto nelle urne “forse” il 30% dei voti, percentuale trasformata artificialmente poi nel 51% grazie a leggi elettorali maggioritarie inique e incostituzionali.

REFERENDUM COSTITUZIONALE – IL FRIULI E LE LEGGI ELETTORALI: I MOLTI PERCHE’ PER UN “NO”

Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl

Comunicato stampa – 10.9.2020

Il Friuli e le leggi elettorali:
i molti perché per un “NO”.

Anche nell’appuntamento referendario di quest’anno crediamo necessario votare NO.

Per il Friuli e per l’intero Paese.

In gioco non c’è solo la riduzione dei parlamentari che colpisce la nostra Regione in modo più che proporzionale rispetto al resto del Paese ma c’è un aggravarsi di una visione centralista da cui si salva solo l’Alto Adige-Sud Tirolo.

A completare il quadro negativo che emerge dagli esiti della riduzione dei parlamentari (ricordiamo che un uguale risparmio si potrebbe ottenere dalla revisione delle nostre missioni all’estero o in mille altri modi) vi è la legge elettorale che è in preparazione per poter poi andare al voto concretamente.

Nel momento in cui scriviamo è previsto che i collegi elettorali restino quelli attuali e quindi non verrà ridimensionato l’attuale collegio extra-large triestino e parte del Friuli continuerà a permettere a Trieste di essere sovrarappresentata (nelle ultime elezioni abbiamo avuto un eletto triestino ogni 30.000 abitanti, in Friuli uno ogni 82.000!) , inoltre sarà necessario superare la soglia del 5% su base nazionale. Per far finta di accontentare le piccole forze politiche si potrà avere un “diritto di tribuna” ovvero eleggere un rappresentante superando il 5% in almeno 2 regioni. E’ evidente però che una lista della minoranza linguistica friulana resta esclusa da qualunque possibilità. Quindi il Friuli avrà meno rappresentanti con i partiti nazionali e neanche una ipotetica, futuribile, rappresentanza di una forza politica friulana.

E’ ora di dire basta alle leggi che continuano a penalizzare la minoranza linguistica friulana e il Friuli, magari solo per privilegiare Trieste. Dopo la congerie di leggi elettorali incostituzionali che hanno massacrato la democrazia di questo Paese ora al referendum per la riduzione dei parlamentari non possiamo che votare NO.

Il presidente

dott. Paolo Fontanelli

La riduzione dei parlamentari è incostituzionale perchè discrimina tra regioni favorendo la regione Trentino-SudTirol e penalizzando anche il Friuli

1) Felice Besostri. Il taglio dei parlamentari è anti costituzionale e il referendum non si può tenere lo stesso giorno delle amministrative – 14 luglio 2020

(…) Nei ddl iniziali la riduzione era drastica ma almeno equilibrata, invece in sede di approvazione iniziale esce fuori a sorpresa un emendamento per il Senato per il quale nella regione Trentino Alto Adige/Südtirol, i senatori non sono più eletti “a base regionale”, come recita l’invariato art. 57 c. 1 Cost. ma assegnati in numero di tre ad ognuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano, un rapporto abitanti senatori senza pari nel resto d’Italia sia in relazione alle singole province autonome, che alla Regione nel suo complesso. Nella regione Trentino- Südtirol, chiamiamola finalmente col suo vero nome mettendo fine all’ipocrisia alto atesina, un’invenzione senza rapporto con la storia e la geografia, al censimento 2011 risultavano 1.029.475 residenti quindi un senatore ogni 171.579 abitanti, distribuiti tra la provincia di Bolzano, 504.000, e di Trento, 525.00, quindi 168.000ab/s a Bolzano e  175.000ab/s nel Trentino. Le altre regioni con tre senatori Umbria, 884.268 residenti, e Basilicata, 578.036 hanno, rispettivamente un rapporto di 294.666ab/s e 192.666ab/s, più elevato, ma pur sempre più favorevole di quello medio che, calcolato sui 59.433.000 italiani è di 297.165ab/s., una percentuale abbassata dalle regioni con numero fisso Valle d’Aosta con 1 e Molise con 2 o minimo, Umbria, Basilicata e le due Province autonome. In realtà la media delle regioni che eleggono senatori in rapporto ai loro abitanti è di 303.000ab/s, ma in un arco che va da 304.000 del Veneto ai 313.000 della Lombardia per chiudersi con le due regioni, più penalizzate dal taglio, Calabria, 327.000ab/s, e Sardegna, 328.000, la regione autonoma, come il Trentino-A.A., che con 1.639.000 abitanti, ospita la più importante minoranza linguistica riconosciuta dalla legge 482/1999, di consistenza almeno tripla di quella tedesca della provincia di BZ.

La Sardegna aveva 8 senatori ne avrà 5, uno in meno dei trentin-sudtirolesi, con il 60% di abitanti in più. (…)

………………………..

E il Friuli che è già stato pesantemente penalizzato dalla creazione della circoscrizione elettorale triestina extra-large? Sarà ulteriormente penalizzato?

Se vince il SI’  al referendum confermativo di settembre 2020 risulterà ulteriormente fortemente penalizzato…. 

2) Le ragioni del Si e le ragioni del  NO

3) In sintesi le ragioni del No

NOI FRIULANI POSSIAMO ACCETTARE DI ESSERE PENALIZZATI CON QUESTA RIFORMA (IN)COSTITUZIONALE CHE CI VEDRA’ MENO RAPPRESENTATI IN PARLAMENTO, A FRONTE DI RISPARMI ECONOMICI SEMPLICEMENTE RIDICOLI (57 MILIONI ALL’ANNO,  UNA CIFRA INSIGNIFICANTE, UNA INEZIA RISPETTO AL BILANCIO DELLO STATO)? 

PERCHE’ SULLA STAMPA LOCALE NON SE NE PARLA?

LEGGI ANCHE:  I costituzionalisti per il No al taglio dei parlamentari superano quota 200

COSTITUZIONE ITALIANA “ARTICOLO 57 COMMA 1″ (Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero):

https://www.senato.it/1025?sezione=126&articolo_numero_articolo=57

DOMANDA: PERCHE’ L’ART. 57 DELLA  COSTITUZIONE ITALIANA, COMMA UNO, E’  STATO VIOLATO PER FAVORIRE LA REGIONE TRENTINO-A.A.?  Forse gli abitanti della regione “Trentino -AA” sono i più belli del Paese Italia?  Non esiste alcun motivo nè costituzionale, nè giuridico, per cui abbiano diritto al privilegio (IN)costituzionale loro concesso dal Parlamento italiano!!!!

Le minoranze linguistiche riconosciute dalla Repubblica italiana con l’art. 2 della legge 428/99 sono 12 e non UNA!!!