“(…) afferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. “Se il rapporto dell’Iss attesta che le scuole, dove le mascherine vengono indossate e tutte le regole di distanziamento vengono rispettate, non sono focolaio di contagio, dobbiamo avere il coraggio politico di far tornare gli studenti in presenza – continua -. E se il problema è quello del trasporto pubblico, allora lo si deve riorganizzare o potenziare di conseguenza e senza indugi. Siamo tutti stanchi di polemiche politiche che a volte sembrano pretestuose. Oggi sono stati diffusi i risultati di un sondaggio di ‘Save the Children’che ci racconta una generazione di studenti stanca, preoccupata, ansiosa che ha la sensazione di aver sprecato un anno e che pensa di pagare in prima persona il prezzo dell’incapacità degli adulti nella gestione della pandemia. Non possiamo far pagare a questi ragazzi un prezzo così alto”, conclude Giannelli. (…)”.
Tratto da: La scuola riapre in ordine sparso. L’Alto Adige anticipa, 75% in presenza (msn.com)
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DOMANDE AL PRESIDENTE MASSIMILIANO FEDRIGA:
1) Perchè il Presidente Fedriga va sempre a ruota del Presidente, leghista, della Regione Veneto (ZAIA)? La regione Friuli – VG non è forse una regione ad autonomia speciale?
2) Perchè la Giunta regionale non risolve il problema “trasporti pubblici” scolastici? Mancanza di fondi? Se si trovano i fondi per i desiderata triestini (ovovia, parco del mare, ecc.) significa che i soldi in regione ci sono e quella che manca è solo la volontà politica di risolvere il problema trasporti ripristinando così il diritto allo studio in presenza. E’ un anno che si conosce il problema dei trasporti scolastici: perchè la Regione non lo ha ancora risolto? Cosa sta aspettando per risolverlo? Ci risulta che ci siano da mesi anche in regione aziende private di trasporto passeggeri che hanno il personale in cassa integrazione e i mezzi fermi, e che hanno messo a disposizione dell’ente regionale i loro bus e i loro autisti….
3) A scuole chiuse dove vanno e cosa fanno gli adolescenti a cui la politica ha negato la indispensabile didattica “in presenza”? Chi chiude le scuole pur avendo queste attivato tutti i protocolli richiesti da Roma e da Trieste, si è chiesto come passano la giornata questi ragazzi? Girovagando annoiati? Incontrando gli amici fuori della scuola, magari facendo assembramento in strada o davanti un bar? Per far calare il contagio, non è meglio che gli studenti delle scuole superiori passino gran parte della giornata nelle aule scolastiche e nel rispetto dei protocolli (mascherine e distanze superiori a un metro) e sotto il controllo dei loro insegnanti? Chi chiude le scuole lo sa che molti genitori di questi ragazzi lavorano per cui questi ragazzi spesso restano a casa da soli senza alcun controllo genitoriale?
4) La scuola non dovrebbe essere un “BENE SOCIALE” primario da lasciare FUORI dai giochi della politica? Ma in Italia è noto che l’Istruzione è in fondo alla scala degli interessi del mondo politico sia regionale che nazionale…..
5) L’Italia ha già in Europa il primato negativo dell’abbandono scolastico: che fine faranno i ragazzi che già ora tendevano ad abbandonare la scuola? Persi per sempre? O è una domanda che i partiti politici non si pongono?