FOTOVOLTAICO PER LE ABITAZIONI MA COGENERATORI A METANO PER LA SIOT – Comunicato Stampa dei Comitati difesa ambiente montagna friulana.

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

30/1/2023

FOTOVOLTAICO PER LE ABITAZIONI MA COGENERATORI A METANO PER LA SIOT

C’è una contraddizione tra due provvedimenti della Regione in materia di abbattimento delle emissioni responsabili dei cambiamenti climatici. Infatti:

da un lato incentiva giustamente il fotovoltaico nelle abitazioni con uno stanziamento di 100 milioni di euro. una operazione – per i maligni – con l’occhio alle prossime elezioni.

dall’altro lato ha approvato, con procedure veloci, l’installazione anche nelle stazioni di pompaggio di Somplago e Paluzza della Societa’ Italina per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) dei cogeneratori a metano di elettricità e calore per riscaldare il petrolio, dice la SIOT, e farlo scorrere più velocemente nella condotta. Questo, nonostante le emissioni inquinanti si accumulino in quelle ristrette valli montane.

Ha approvato tali installazioni:

  • senza la procedura d’impatto ambientale (VIA);
  • senza valutare il cumulo con altre emissioni disposto dalla legge;
  • senza applicare le prescrizioni della Convezione Internazionale delle Alpi;
  • senza tenere in considerazione la ferma contrarietà dei comuni e delle popolazioni espressa anche in pubbliche manifestazioni popolari;
  • senza esercitare nei confronti della SIOT, stante il forte impatto negativo del progetto sulle ristrette valli montane e i loro abitanti, quel ruolo politico a loro difesa doveroso per la nostra Regione autonoma e per il suo Assessore all’ambiente;
  • senza avere considerato che i cogeneratori a metano nella stazione di pompaggio di Somplago ubicata sulla riva nord del lago rappresentano una servitù in aggiunta alle già troppe esistenti ed un’aggravante per il “recupero delle condizioni di naturalità e fruibilità anche turistica del lago” previsto dalle leggi regionali;
  • senza tenere in minimo conto i minuziosi calcoli dell’ing. Dino Franzil delle specifiche emissioni inquinanti dei proposti cogeneratori a metano, del traffico autostradale e del cumulo degli stessi;
  • senza considerare l’approfondita perizia eseguita sul progetto SIOT d’installazione dei cogeneratori a metano da parte dell’Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia (APE), di cui sono soci vari enti e comuni della regione, la quale così conclude:

Enerproject e SIOT perciò potranno ottenere un beneficio economico di 4,4 milioni di euro l’anno (dichiarato anche nella relazione tecnica del progetto), corrispondente alla somma dei certificati bianchi e della differenza dei costi di pompaggio. calcolando un tempo di ritorno semplice sull’investimento, l’intervento di 7,4 milioni di euro si ripaga in soli 1,7 anni, come dichiarato nella relazione tecnica.

Si ritiene pertanto opportuno e di pubblico interesse indagare ulteriormente su tutti gli aspetti summenzionati per valutare in maniera esaustiva la costruzione di quattro impianti che, se i calcoli e le stime presentate dovessero essere confermati, rivelano la natura prevalentemente economica di questi investimenti senza evidenti benefici per l’ambiente e i cittadini.

In conclusione, si ritiene l’opportunità che Enerproject e SIOT rendano noti i propri calcoli sul risparmio energetico, dichiarati a livello mediatico ma non riscontrato nella documentazione di progetto.”

conclusioni: alla luce di tutto questo sorge la domanda: quello che si chiama “Assessorato regionale alla protezione dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile” ha protetto l’ambiente o ciò che APE definisce “la natura prevalentemente economica di questi investimenti senza evidenti benefici per l’ambiente e i cittadini”?

nel frattempo sul bypass del lago e sul ripristino della sua naturalità e fruibilità anche turistica la Regione è inconcludente mentre il Consorzio di Bonifica Friulana progetta la derivazione dallo scarico del lago con ulteriore danno per lo stesso.

A cura di: Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento, Tolmezzo via Davanzo,9

Comitato difesa e valorizzazione del Lago dei Tre Comuni, Alesso via Somplago, 10

Comitato Pro Lago dei Tre Comuni, Val del Lago. Stampato in proprio 24 gennaio 2023

 

Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) di Trieste: le comunità locali non sono una colonia. Perchè la Regione risulta violare la “Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi”?

 

 

 

RICEVIAMO da
“Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento”
“Circolo Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale”

 E PUBBLICHIAMO 

………….

Si invia l’allegato con preghiera di darne notizia.
Distinti Saluti.
Franceschino Barazzutti:

Al Segretariato Permanente
della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi
viale Druso,1 39100 BOLZANO

info@alpconv.org, giulia.gaggia@alpconv.org

Spett. CIPRA Italia via Pastrengo, 13 10128 Torino

vanda.bonardo@gmail.com, francesco.pastorelli@cipra.org

Al Ministero della Transizione Ecologica Via Cristoforo Colombo, 44 00147 Roma

urp@mite.gov.it, angelini.paolo@mite.gov.it

Egregi/e Signori/e,

la Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) di Trieste, gestrice del tratto italiano dell’oleodotto Trans Alpine Line (TAL) che sin dai primi anni ’60 trasporta il petrolio greggio dal porto di Trieste all’Europa centrale attraverso il Friuli e le sue valli alpine, ha deciso di rendere energeticamente autonome le quattro stazioni di pompaggio in territorio italiano: quella di partenza di San Dorligo della Valle, di Reana del Rojale, di Somplago di Cavazzo Carnico, di Casteons di Paluzza.

   La SIOT intende rendersi completamente autonoma in campo energetico sganciandosi dalla rete nazionale nonostante l’oleodotto abbia normalmente funzionato attingendo la corrente elettrica della rete nazionale, qui ben alimentata dalla presenza di grandi centrali idroelettriche, ed ha depositato in Regione domanda di installazione anche nelle centrali di pompaggio di Paluzza e di Somplago, site in territorio montano, di due gruppi ciascuna di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e termica da fonte fossile qual è il metano.

L’adozione di tale combustibile fossile crea notevoli problemi in particolare nella stretta Valle del But dove è ubicata la stazione di pompaggio di Paluzza e nell’altrettanto stretta Valle del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni dove è collocata la centrale di pompaggio di Somplago.

La SIOT ha presentato i progetti in Regione senza alcuna interlocuzione con le comunità locali come se le valli fossero una colonia a piena disposizione degli interessi della SIOT, in barba alla transizione ecologica, alla salute degli abitanti della Valle del But e della Val del Lago, alla necessità di svincolarsi dalla dipendenza del metano russo. Sebbene il progetto riguardi l’unitarietà del tratto italiano dell’oleodotto la SIOT lo ha “spezzettato” in quattro interventi (San Dorligo, Reana del Rojale, Somplago e Paluzza) ciascuno della potenza elettrica nominale di 7,7MWe e di potenza termica nominale di 17,1 MWt per sminuire le notevoli potenze complessive pari a 7,7 x4=30.8 MWe e 17,1×4 =68,4 MWt e le conseguenti emissioni.

Nel 1911 gli abitanti della Valle del But nelle Alpi Carniche costituirono la Società Elettrica Cooperativa Alto But (SECAB) per trasformare le loro acque in energia elettrica pulita che tuttora viene distribuita a condizioni decisamente favorevoli non solo ai soci ma anche ai non soci, alle aziende e ai Comuni della Valle del But. Energia pulita che da allora ha permesso di mantenere pulita e salubre l’aria nella valle. Riguardo alla Val del Lago una serie di leggi regionali, tra cui il Piano Regionale di Tutela delle Acque prevedono per il lago, il più grande della regione, il ripristino delle sue condizioni di naturalità e della fruibilità anche turistica; leggi con le quali il progetto della SIOT è incompatibile.

L’installazione dei generatori con due camini di 15 e di 16 metri fumanti 24 ore su 24 e inquinanti l’aria della valle ristretta e limitata a nord da monti alti sino a 2000 metri a confine con l’Austria rappresenta uno schiaffo a quella civile cultura energetica degli abitanti della valle del But che l’ha mantenuta pulita e che trova la sua sintesi nella storia e nel presente della SECAB. Uno schiaffo anche alla vocazione turistica del comprensorio.

    Per contrastare questo progetto si è svolta a Paluzza domenica 5 giugno una partecipata manifestazione contro il progetto della SIOT. Analoga manifestazione si è svolta davanti alla stazione di pompaggio SIOT di Somplago domenica 8 maggio.

Nonostante la contrarietà dei Comuni interessati espressa con deliberazione dei Consigli comunali , di tutti i Comuni della Carnia e della Val del Lago, della Comunità di Montagna della Carnia e della Comunità di Montagna del Gemonese, della popolazione della Val del Lago e della Carnia intera la Regione Friuli Venezia Giulia tira dritta verso una sbrigativa approvazione del progetto SIOT. Lo fa attraverso la procedura semplificata ed escludente la valutazione d’impatto ambientale (VIA) “Avvio di procedimento e indizione della conferenza di servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona”, come da comunicazione della Regione ai Comuni, nonostante le prescrizioni del protocollo energia della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi e le reiterate richieste di applicarle.

Seguiamo costantemente l’evolversi della situazione. Se il motivo principale del potenziamento dell’oleodotto SIOT Trieste-Europa Centrale era compensativo della prevista interruzione per embargo dell’oleodotto Druzhba, che rifornisce direttamente dalla Russia i Paesi dell’Europa Centrale, ebbene l’affermarsi dell’opposizione di questi Paesi a tale interruzione ha spostato l’embargo sul petrolio russo via mare con conseguente inutilità del potenziamento dell’oleodotto TAL-SIOT come riportato dal Messaggero Veneto del 1 giugno 2022 che si allega.

Trovandoci per la prima volta ad affrontare questa situazione, siamo con la presente a chiederVi la cortesia di supportare nelle sedi opportune la nostra azione di opposizione a questi progetti e di fornirci precise indicazioni sulla rispondenza o meno dell’operato della Regione Friuli Venezia Giulia ai disposti della citata Convenzione e della Commissione CIPRA e su quale debba essere il corretto iter. A tal fine alleghiamo la documentazione relativa.

Confidando sulla Vostra cortese disponibilità Vi porgiamo distinti saluti.

Tolmezzo, 13 giugno 2022

Per il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento: Franceschino Barazzutti, già sindaco di Cavazzo Carnico, presidente onorario dell’Associazione Comuni Terremotati e Sindaci della Ricostruzione del Friuli. 335 6371500

Per il Circolo Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale: Marco Lepre. 327 3505829

Allegati relativi alla stazione di pompaggio di Casteons di Paluzza:

  1. Lettera della Regione.
  2. Manifesto della manifestazione
  3. Volantino invito alla manifestazione.
  4. Articolo del giornale Messaggero Veneto.

Allegati relativi alla stazione di pompaggio di Somplago di Cavazzo Carnico:

  1. Lettera della Regione: il link in celeste alla pagina 3 dà l’accesso al progetto;
  2. Volantone “basta violentare la Val del Lago”
  3. Volantino invito alla manifestazione
  4. Foto della Val del Lago (nord)
  5. Articolo del giornale

Allegati: la stampa sul tema